/ Attualità

Attualità | 23 aprile 2020, 21:12

Coronavirus, annullata la processione del Monte, il pensiero di un rappresentante della Pro Triora

"E’ un appuntamento consueto, in adempimento ad un voto del parlamento triorese del 28 novembre 1756, per ringraziare Iddio per aver salvato l’alta valle Argentina dal flagello dei bruchi"

Coronavirus, annullata la processione del Monte, il pensiero di un rappresentante della Pro Triora

Domenica prossima, seconda domenica dopo Pasqua, per la 258ma volta le popolazioni dell’alta Valle Argentina si sarebbero dovute recare sul 'monte', altura soprastante il borgo, indicata sulle carte antiche come 'Monte Forcarum', poiché vi si eseguivano le pene capitali. 

"E’ un appuntamento consueto - evidenzia il rappresentante della 'Pro Triora', Sandro Oddo - in adempimento ad un voto del parlamento triorese del 28 novembre 1756, per ringraziare Iddio per aver salvato l’alta valle Argentina dal flagello dei bruchi, che da alcuni mesi stavano distruggendo il raccolto, creando gravi problemi non solo di sostentamento ma anche finanziari, poiché il grano veniva in gran parte esportato in altri luoghi della Repubblica Genovese. La data di questa annuale ricorrenza non potrà essere rispettata, a causa dell’emergenza sorta in seguito all’imperversare del Coronavirus. La Confraternita della Buona Morte spera di poter adempiere all’antico voto quest’autunno, similmente a quanto si fece nella prima edizione, svoltasi alla fine di novembre con un concorso straordinario di popolazione".

In quel tempo gli abitanti si recavano lassù con alcune croci ed un pesante “Cristo”, poi con una Madonna in marmo pesantissima, sostituita, a partire dall’anno 1841, da un bellissimo gruppo statuario della Madonna della Misericordia, opera dello scultore genovese Paolo Olivari, “commovente ed applaudita dai conoscitori d’arte”, come ebbe a dire il Casalis. Otto persone, dandosi il cambio, si pongono sotto il peso di ben 420 chili, battendo ritmicamente il passo. Oggi non è più così semplice: i portatori sono sempre di meno, ma quel che conta è che la pesante statua giunga sul “monte”.

Il “Cristo”, pesante 55 chili, è molto difficile da portare; un solo uomo se lo issa, poggiando i piedi del Signore sulle spalle, ben ritto, sfidando a volte le raffiche di vento. Non si usa nessuna cinghia, come si fa in molti altri luoghi. Il volto si riempie di sudore, ma quel che conta è che il voto venga adempiuto. "Che dire poi della nera Croce - prosegue Oddo - che incappucciati in nero, i piedi scalzi, si mettono sulle spalle, in un miracolo di equilibrismo? Non tutti sono capaci, non è sufficiente essere forti e robusti. Naturalmente il popolo segue il corteo, cantando e pregando. Soltanto quando è lassù sopra il cimitero si accosta avidamente ad una fonte per una sorsata d’acqua. Dopo le consuete preghiere e la benedizione delle campagne, oggi purtroppo quasi tutte abbandonate, si fa ritorno in chiesa".

"E’ una manifestazione molto importante - va avanti l'esponente della 'Pro Triora' - che quest’anno ha un ulteriore significato, in quanto la Madonna della Misericordia è da sempre particolarmente venerata e a Lei ci si rivolge per ringraziarla ed implorarne l’intercessione in caso di disgrazie".

Organizzata dalla Parrocchia e dalla Confraternita della Buona Morte, è una ricorrenza alla quale prendono parte tutti coloro che amano le tradizioni e l’alta valle, è una “festa” capace di vincere ogni campanilismo ed ogni rivalità. Si è sempre svolta nel corso degli anni, anche se a volte è stata rinviata per cause di forza maggiore, quali le condizioni atmosferiche. Vige la consuetudine che, una volta usciti dalla chiesa, si prosegua verso il monte, anche sotto la pioggia. I vecchi ricordano che si verificò un anno in cui venne rinviata per ben tre volte; alla quarta si fece molta fatica a raggiungere il “monte”, perché i portatori erano scarsi. Un altro anno, per la precisione nel 1913, il parroco don Sebastiano Lombardi nel corso della Messa avvertì i fedeli che, a causa delle pessime condizioni della strada ricoperta di neve ed oltremodo fangosa, la processione si sarebbe svolta solo fino al “Castello”. Qui giunti, mentre le Figlie di Maria ed il clero si fermavano, le altre confraternite andarono avanti fino al “monte”. Per molto tempo le povere donne dovettero subire gli scherni e gli sfottò degli uomini.

L’appuntamento è dunque soltanto rinviato e non può essere assolutamente disatteso: si mancherebbe di rispetto verso chi ci ha preceduto, nel ricordo dei vecchi che del “Monte” sono sempre andati fieri. Tempo fa un’anziana di Bregalla, frazione triorese, ricordava che i suoi familiari al mattino presto del “dì du Munte” si recavano nei campi, dirigendosi poi a piedi, lungo un tortuoso sentiero, a Triora: non mancavano mai a questo appuntamento; farlo sarebbe stato tradire le origini.

 

C.S.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium