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Attualità | 24 aprile 2020, 07:11

Coronavirus, fase due e trasporto pubblico, ancora troppe le incognite. Giordano lancia l'allarme: "Serve una rivoluzione dell'intero sistema"

La riduzione dei posti sugli autobus sarà drastica, pensiamo infatti che non sarà più possibile viaggiare in piedi, e le regole sul distanziamento sociale imporranno una disposizione con almeno la metà dei posti a sedere attualmente disponibili

Coronavirus, fase due e trasporto pubblico, ancora troppe le incognite. Giordano lancia l'allarme: "Serve una rivoluzione dell'intero sistema"

Se, come abbiamo visto (QUI), la fase due è ancora un’incognita per quanto riguarda il trasporto pubblico su rotaia, ancora meno certezze si hanno sul futuro della mobilità su gomma.

La riduzione dei posti sugli autobus sarà drastica, pensiamo infatti che non sarà più possibile viaggiare in piedi, e le regole sul distanziamento sociale imporranno una disposizione con almeno la metà dei posti a sedere attualmente disponibili. Tutto ciò significa che, a fronte di un ritorno alla ‘normalità’, i mezzi e il personale a disposizione non saranno sufficienti, e difficilmente potranno esserlo senza un piano che rivoluzioni il trasporto pubblico, soprattutto quello locale.

A lanciare l’allarme è Riccardo Giordano, presidente di Riviera Trasporti. “Al momento quello che sappiamo lo stiamo apprendendo dai giornali, ma non c’è ancora un piano sul tpl”, spiega a Imperia News. “Per noi – continua – le cose cambieranno di poco con l’avvio della fase due, ma le cose cambieranno a settembre con la riapertura delle scuole. I mezzi potranno contenere una minima parte dei passeggeri che abitualmente salivano sugli autobus. Questo significa che bisognerà aumentarli, e aumentando i mezzi dovrà aumentare il personale, con costi insostenibili per le aziende, e allora mi chiedo chi pagherà tutto questo?”.

Un problema che potrebbe presentarsi anche prima dell’autunno, se nei prossimi mesi dovesse ripartire il turismo. “Già in estate gli autobus sono affollati, anche questo è da tenere in considerazione. Serve una rivoluzione del trasporto pubblico, rimodulando tutto il sistema, anche in funzione delle risorse disponibili”.

A proposito del trasporto su rotaia, Trenitalia ci aveva spiegato che il proprio personale non è abilitato a far rispettare le distanze di sicurezza. Un problema che si pone anche per il trasporto su gomma. “Certamente è un problema anche per noi, anzi è ancora più grave perché il personale è ridotto”.

Sui controlli dei biglietti sono uscite anticipazioni sulla stampa nazionale che ipotizzano l’esclusivo uso dei titoli di viaggio elettronici. “Su questo so che sta lavorando la regione”, spiega Giordano, la cui azienda da anni attraversa una difficile situazione finanziaria, aggravata dal lockdown dovuto al coronavirus.

I dipendenti sono in cassa integrazione, ma sono garantiti i servizi essenziali”, conclude. 

Francesco Li Noce

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