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Attualità | 30 maggio 2020, 10:05

Imperia, mercato: sciopero "bianco" degli ambulanti. "Questo spostamento ci danneggia, vogliamo un confronto con il Comune" (foto e video)

Gli operatori hanno protestato non allestendo i propri banchi. La decisione adottata dall'amministrazione Scajola, di trasferirlo nella zona a mare di Oneglia, mette in luce diverse criticità e tra queste soprattutto la scarsa igiene dell'area

Imperia, mercato: sciopero "bianco" degli ambulanti. "Questo spostamento ci danneggia, vogliamo un confronto con il Comune" (foto e video)

Ambulanti in protesta. Lo avevano preannunciato nei giorni scorsi e infatti, stamani i titolari dei banchi del mercato del sabato, a causa della nuova location imposta dal comune di Imperia, hanno deciso di scioperare. Una protesta pacifica, ma che mira a ottenere un dietro front da parte dell’amministrazione comunale targata Claudio Scajola che ha deciso, all’esito di un sondaggio telefonico tra i cittadini, lo spostamento del mercato nella zona a mare di Oneglia.

Nel sondaggio, però si paventata lo spostamento in calata Cuneo, ma poi di fatto gli operatori e i cittadini si sono trovati di fronte a un' altra situazione. Nessun banco infatti, è stato previsto in calata Cuneo bensì il mercato si snoda attraverso il piazzale Maestri del commercio (ossia il parcheggio dell’ex fabbrica Agnesi), via del Cantiere e banchina Aicardi. 

Le posizioni degli ambulanti sono nette e come ci spiega Claudio Campanini, ambulante e rappresentante della Fiva Confcommercio, “è una serrata pacifica e tranquilla, l’adesione è totale e completa e ciò fa capire che il problema è molto sentito dagli operatori. Questa è una scelta poco oculata dell’amministrazione comunale poiché questa è una zona molto decentrata che penalizza molto le nostre attività. Non si può dimenticare che dietro ad ogni impresa c’è una famiglia. Su Imperia si svolgono, continua, due mercati la settimana e questa posizione del Comune danneggia molto le nostre attività e il nostro lavoro”. 

Ma non è solo il luogo scelto a far protestare gli operatori commerciali. L’area infatti, si presenta anche degradata e sporca. Stamani all’apertura del mercato erano presenti dei rifiuti che solo intorno alle 9 sono stati rimossi dagli addetti della Teknoservice. “L’igiene è fondamentale per le nostre attività- continua Campanini- vediamo formaggi, pesce e verdura quindi l’igiene è importante. Non siamo in una posizione di scontro con il Comune, ma rivendichiamo le nostre esigenze. Chiediamo all’amministrazione che si apra un tavolo, un dialogo, perché le scelte non vanno calate senza un confronto. Vogliamo quindi interloquire affinché loro prendano in considerazione le nostre motivazioni e le esigenze dei cittadini. Noi non contempliamo di restare in quest’area. Se il Comune dovesse proseguire con questa scelta si prevede la serrata e il conseguente fallimento del mercato. Di conseguenza le nostre attività varranno zero e i lavoratori saranno a carico dello Stato. La nostra esperienza ci insegna questo. Aspettiamo- ha concluso- quindi un segnale dell’amministrazione comunale, vogliamo risolvere le problematiche”.

Gli operatori commerciali sono molto arrabbiati e delusi come ci dice Salvatrice Brugnano. “Lavoro da quando sono bambina in questo settore non ho mai avuto un’esperienza così traumatica come in questo periodo. Per onorare i miei pagamenti, ci racconta, ho anche un dipendente, sono rimasta senza soldi e non ho mai chiesto niente a nessuno. Mi vergogno per questa situazione. Sono in regola con tutti i pagamenti, ma adesso con questa situazione dello spostamento del mercato c’è stata una triste sorpresa invece, aspettavamo un miglioramento. Ci ritroviamo in una situazione peggiore. Da sempre il mercato è in centro, non deve essere decentrato. Così non va bene. Sono delusa anche perché non si sono presi neanche la briga di controllare l’anzianità del possesso dei banchi e nella piantina non è spiegato bene neanche il parcheggio. Adesso sono dietro delle mura che non sono presenti nella planimetria. Chi mi viene a trovare lì dietro? Ci sono anche dei topi. Non solo io, ma tutti vogliamo lavorare. Siamo persone oneste. Questo posto, ha concluso, non ci aiuterà a pagare i debiti. Crediamo in una ripresa, abbiamo sempre lottato. Devono aiutarci, rendiamo un servizio. 

Francesco Li Noce

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