Attualità - 07 luglio 2020, 11:56

Imperia: sabato prossimo alla 'Spianata' l'iniziativa di 'Restiamo Liberi' contro il disegno di Legge sulla ‘omo-lesbo-bi-transfobia’

Nel fine settimana veglieranno cento città italiane, da Udine a Bari “per dire no ad una legge liberticida”. Le veglie silenziose, nello stile delle Sentinelle in Piedi, si terranno anche in Liguria: a Genova venerdì, a La Spezia e Imperia proprio sabato.

Imperia: sabato prossimo alla 'Spianata' l'iniziativa di 'Restiamo Liberi' contro il disegno di Legge sulla ‘omo-lesbo-bi-transfobia’

Sabato prossimo alle 18.30, in piazza Nino Bixio alla ‘Spianata’ di Imperia, si svolgerà ‘Restiamo Liberi’, l’iniziativa promossa da ‘Sentinelle in Piedi’, ‘Pro Vita & Famiglia’ e altre associazioni, in difesa della libertà di espressione e contro il disegno di legge Zan-Scalfarotto-Boldrini contro la ‘omo-lesbo-bi-transfobia’, che sarà discusso alla Camera a fine luglio.

Nel fine settimana veglieranno cento città italiane, da Udine a Bari  “per dire no ad una legge liberticida”. Le veglie silenziose, nello stile delle Sentinelle in Piedi, si terranno anche in Liguria: a Genova venerdì, a La Spezia e Imperia proprio sabato.

‘Restiamo Liberi’ sottolinea il “No all’istituzione di un nuovo reato, quello di ‘omotransfobia’, che non viene definito dal legislatore, lasciando così enormi spazi a interpretazioni e derive liberticide, che colpiranno tutti coloro che si esprimeranno pubblicamente in modo non allineato al pensiero politicamente corretto. In un tempo in cui il potere si accentra sempre più nelle mani di pochi, l'istituzione del reato di opinione è un passo ulteriore verso il silenziamento delle voci non conformi”.

“In caso di approvazione della legge, sarà possibile per chi gestisce una palestra vietare, ad un uomo che si ‘si sente donna’, l’ingresso nello spogliatoio delle donne? Sarà possibile ad un genitore chiedere che il figlio non partecipi ad attività scolastiche inerenti temi sensibili sulla sessualità se sono realtà che gravitano nel mondo cosiddetto Lgbt? Sarà ancora possibile per un sacerdote insegnare la visione cristiana del matrimonio? Sarà possibile dire pubblicamente che la pratica dell’utero in affitto è un abominio o dirsi contrari alla legge sulle unioni civili? Per tutte queste domande il ddl sull’omofobia ha una sola risposta, no. Ecco perché scendiamo in piazza. Per la libertà di espressione, per la libertà di educazione, per la libertà di stampa, per la libertà di associazione, per la libertà religiosa”.

“Dopo il discorso del portavoce, i partecipanti rimarranno in silenzio, a distanza di due metri l’uno dall’altro, chi leggendo un libro e chi con un bavaglio rosso sulla bocca, a simboleggiare la portata liberticida di questo progetto e la volontà di zittire chi non si allinea. Siamo in piazza per la libertà di tutti, anche di chi ci contesta e non comprende la portata liberticida di questo testo”.

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