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Politica | 08 luglio 2020, 12:11

Iren considera illegittimo il passaggio delle reti Amaie a Rivieracqua: l'azienda matuziana chiede il parere ad un legale

Secondo Pancotti l'operazione è assolutamente legittima e, dello stesso parere è il Sindaco di Sanremo. Durissimo il Sindaco di Diano: "La colpa è di chi non è entrato e la Regione doveva intimare la consegna delle reti ad Amat e Aiga".

Iren considera illegittimo il passaggio delle reti Amaie a Rivieracqua: l'azienda matuziana chiede il parere ad un legale

Amaie, l’azienda che gestisce il servizio pubblico di distribuzione dell’acqua a Sanremo e nel comprensorio, ha dato mandato ad un legale, esperto sul piano amministrativo, che dia un parere sulle criticità evidenziate nelle lettere inviate da Iren, che ha presentato un’altra diffida affinchè non venga affittato a costo zero il ramo idrico della sanremese Amaie.

La conferma arriva dal presidente della partecipata matuziana, Gianluigi Pancotti e, sul tema, abbiamo chiesto un commento anche al Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, rimasto sulle posizioni da lui enunciate nei giorni scorsi: “Questa è una questione giuridica più che politica. Secondo Iren la cessione del ramo di azienda non è percorribile e che dovrebbe essere promosso un bando. Secondo me questa posizione è infondata ma sul tema deve rispondere l’Amaie sul tema. Visto che l’attacco è diretto ad Amaie è giusto che risponda il suo presidente”.

Amaie, come sottolineato dal presidente Pancotti, è convinta della bontà dell’operazione che intende conferire le reti idriche a Rivieracqua: “L’azienda – ha detto - ha portato avanti l’iniziativa perché sollecitata dal Commissario ad Acta e, per noi, quanto ci viene detto da lui è imperativo e non certo un semplice consiglio. Noi pensiamo di operare in una linea, un tracciato fatto dalle autorità. Ci siamo però resi conto che è opportuno fare un approfondimento di tipo legale sul tema e che dovrà essere fatto anche dal Comune di Sanremo. Noi, come azienda, abbiamo delle responsabilità indipendentemente dalle volontà, da un lato del Commissario e, dall’altro, del nostro socio ovvero il Comune. Al momento sono convinto che, quanto fatto fino ad oggi sia coerente con un progetto che vede il passaggio delle reti idriche da Amaie a Rivieracqua, attraverso il conferimento e l’omologazione del concordato. Noi abbiamo accettato questa situazione transitoria, che è prodromica all’operazione e pensiamo sia fattibile. Di fronte alle osservazioni formulate, però, abbiamo deciso di acquisire un parere sulla legittimità di quanto dovremmo fare. Noi sull’opportunità di quanto viene fatto non abbiamo dubbi, ma dobbiamo esserne certi anche sul piano della legittimità. Pensiamo che l’operazione abbia una logica, visto che una parte del nostro personale sia in distacco a Rivieracqua ma, indipendentemente da questo, se per caso quanto ci viene richiesto e prospettato, risultasse non legittimo come paventato dalle diffide di Ireti, ne prenderemo atto di concerto con il Comune di Sanremo. Perché, come azienda, essendo un’azione di tipo straordinario, prendiamo istruzioni dal nostro socio essendo impossibilitati a prendere decisioni autonome in merito. Stiamo incaricando un legale, esperto sul piano amministrativo, che ci dia un parere sulle criticità evidenziate nelle lettere inviate da ‘Ireti’. Quando avremo l’esito di questo parere ne terremo conto per le nostre valutazioni”.

Il Sindaco di Diano Marina, Giacomo Chiappori, è stato molto diretto nel commento all’accaduto ed ha voluto confermare la volontà del suo Comune di andare avanti per far sì che Rivieracqua possa operare in tranquillità: “Questa società nasce in maniera consortile per tutti i comuni e per gestire l’acqua in ambito provinciale. Avrebbero dovuto esserci tutti dentro perché molto comuni, come il mio, hanno dato servizi per 12-13 milioni ma sono cambiati i ‘grandi’, chi per una cosa e chi per l’altra (Amat, Aiga, Secom) mentre l’unica anomalia mi arriva da Bordighera che non sappiamo se deciderà di entrare o meno. Rivieracqua funzionerebbe decisamente bene se dentro ci fossero tutti, riempiendo questo contenitore ora vuoto, perché sarebbe arrivata a 45/50 milioni di fatturato con una potenzialità da 500 milioni di investimento”.

Il Sindaco di Diano, come suo uso, non le manda a dire e lancia dure accuse a chi si sta mettendo di traverso: “La colpa è solo di chi non è entrato ed io mi sono sempre battuto affinchè Rivieracqua rimanesse in piedi. All’inizio, anche se non era una mia decisione, avevo sostenuto di mettere insieme tutte le realtà comunali ma, una volta portata sul tavolo Rivieracqua, ho condiviso la scelta di confluire al suo interno. E non mollerò fino a quando non sarà il soggetto che si occuperà del servizio idrico in provincia. A quel punto una parte si potrà anche privatizzarne una parte di essa. Al momento chi vuole il male della provincia di Imperia e chi è contro la stessa ed i suoi cittadini, vuole il male di Rivieracqua e non ci sono altri commenti da fare. E chi è contro se ne deve assumere anche le responsabilità. E chi, al momento, sta creando i problemi ha delle aziende che non hanno nessuna possibilità di gestire il servizio idrico, perché sono società cessate e non dovrebbero gestire nemmeno un litro d’acqua. Non si capisce come possano introitare 2,6 milioni di euro di cessione di acqua. Solo in un ‘paese delle banane’ come il nostro possono accadere cose del genere”.

Quindi, secondo lei, la Regione cosa dovrebbe fare? “Secondo me – risponde Chiappori - per il potere di surroga che ha, avrebbe dovuto intimare alle aziende di confluire in Rivieracqua, punto e basta! E lasciar perdere i ricorsi al Tar ed altro. Ho anche letto le dichiarazioni del Governatore, ma secondo me è stato piuttosto evasivo perché non è assolutamente vero che si possano fare questi ricorsi, creando la situazione di stallo che stiamo vivendo. La Regione dovrebbe entrare in surroga, intimando la consegna delle reti e, solo dopo sarebbero consentiti eventuali ricorsi. Perché tutto questo porta al disfacimento della società. Come Comune di Diano, ma di concerto con quelli favorevoli a Rivieracqua, siamo favorevoli affinchè la società faccia il suo lavoro. E che passi dai 12/13 milioni di fatturato ai 45/50 necessari per avere una gestione ‘elegante’ la società e fare in modo che l’acqua sia un bene per tutti e non per pochi. Senza avere paura che si rompa un tubo da un momento all’altro”.   

Al momento Amaie ha chiesto il preventivo ieri al legale per avere un parere sulla lettera di Iren ed attende per poter poi dare l’incarico. Intanto, nei giorni scorsi, i sindaci della nostra provincia hanno incontrato via internet il Governatore Giovanni Toti, insieme al Commissario ad Acta, Gaia Checcucci, per fare il punto della situazione.

Carlo Alessi

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