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Attualità | 12 agosto 2020, 13:23

Fondo per la filiera della ristorazione, CNA: “In arrivo contributi a fondo perso per l’acquisto prodotti delle filiere agricole e alimentari”

Vazzano: "Un sostegno che sicuramente dovrà essere supportato da ulteriori misure, ma che può fornire un aiuto per recuperare il terreno perso e contribuire ad affrontare una fase di transizione come quella attuale”

Luciano Vazzano

Luciano Vazzano

CNA Agroalimentare sta delineando una serie di proposte da presentare a breve alla Ministra Bellanova nel merito del cosiddetto “Decreto di agosto”, che prevede lo stanziamento di 400 milioni di euro per l’anno 2020 per sostenere le attività di ristorazione attraverso un contributo a fondo perduto per acquisto di prodotti delle filiere agricole e alimentari dell'importo minimo di 2500 euro.

“Si tratta di un momento difficile per tutto il settore non solo per la particolare contingenza economica ma anche per l’applicazione dei protocolli e, soprattutto, per l’effetto psicologico che il post pandemia ha suscitato in parte dell’utenza, soprattutto quella più matura, che ancora fatica a tornare alle vecchie abitudini.”, dichiara Luciano Vazzano, Segretario territoriale CNA Imperia. “Il settore bar e ristorazione rappresenta una realtà economica importante, che produce lavoro, ricchezza, occupazione e che contribuisce in maniera sostanziale alla promozione del territorio. I dati sull’andamento del settore evidenziano un trend negativo, già avviato fin dall’inizio dell’anno: il sistema, sia pure a grande fatica, sta reggendo, grazie soprattutto agli sforzi ed ai sacrifici degli imprenditori, ma necessita di importanti politiche di sostegno per permettere una visione futura”.

A chi spetta il contributo

Il contributo a fondo perduto spetterà alle imprese con codice ATECO 

  • 56.10.11 – Ristorazione con somministrazione 
  • 56.29.10 - Mense 
  • 56.29.20 – Catering continuativo su base contrattuale 

e sarà finalizzato all’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli, di filiere agricole e alimentari, anche D.O.P. e I.G.P..

Condizione necessaria, che le imprese abbiano avuto un calo di fatturato nei mesi da marzo a giugno 2020 rispetto allo stesso periodo 2019 inferiore almeno del 25%. Non è richiesto nessun requisito per chi ha iniziato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2020.

Come ottenere il contributo

I soggetti interessati dovranno presentare una istanza secondo le modalità che verranno fissate con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

Il contributo sarà erogato mediante il pagamento di un anticipo del novanta per cento al momento dell’accettazione della domanda, a fronte della presentazione dei documenti fiscali certificanti gli acquisti effettuati, anche non quietanzati, nonché di una autocertificazione attestante la sussistenza o meno dei requisiti definiti. Il saldo del contributo sarà corrisposto a seguito della presentazione della quietanza di pagamento, che deve essere effettuata con modalità tracciabile e nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti de minimis. 

Verrà messa a disposizione degli interessati una piattaforma denominata “piattaforma della ristorazione” dove il richiedente il contributo sarà tenuto a registrarsi, ovvero a recarsi presso gli sportelli del concessionario convenzionato, inserendo o presentando la richiesta di accesso al beneficio e fornendo i dati richiesti. 

Spetterà poi al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali anche avvalendosi dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), ad effettuare controlli e verifiche concernenti i contributi erogati. L’indebita percezione del contributo, oltre al recupero dello stesso, sarà infatti punita con la sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del contributo non spettante.

“Uno dei settori maggiormente colpiti dalla diffusione del Coronavirus è stato quello del turismo”, e conclude Vazzano, “ed è proprio per questo settore e su quello della ristorazione e della cultura, che il decreto-legge ha previsto lo stanziamento di ulteriori fondi. Un sostegno che sicuramente dovrà essere supportato da ulteriori misure, ma che può fornire un aiuto per recuperare il terreno perso e contribuire ad affrontare una fase di transizione come quella attuale. Insieme con la proroga della cassa integrazione in deroga, il rifinanziamento del fondo di garanzia e l’estensione moratoria su mutui e prestiti, oltre all’esonero dei contributi previdenziali per chi assume o continua a creare occupazione, il pacchetto turismo va nella giusta direzione.”

C.S.

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