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| 25 ottobre 2020, 11:59

Nuovo Dpcm: Andrea Di Baldassare (Concommercio Sanremo) "Questa è la pietra tombale"

"Questo è un vero e proprio disastro economico e le conseguenze le sentiremo per molti anni perché il commercio è una catena che si protrae anche nel tempo. Lo Stato deve dare aiuti veri e non i semplici 600 euro perché quelle poche ‘energie’ messe da parte, le aziende le hanno messe in campo nel primo lock down”.

Nuovo Dpcm: Andrea Di Baldassare (Concommercio Sanremo) "Questa è la pietra tombale"

“Questa è la pietra tombale sulle aziende, perché dopo una parentesi estiva che ci ha aiutato, un imprenditore serio sa che i conti si fanno a fine anno e nel bilancio mancheranno i due mesi e mezzo di chiusura della prima ondata. Oggi si mette una pietra tombale”.

Sono le dure parole di Andrea Di Baldassare, presidente sanremese di Confcommercio, che commenta il nuovo Dpcm del Governo, emesso ufficialmente questa mattina anche se le linee guida erano praticamente già note ieri. “Ovviamente la pietra tombale si mette a meno di aiuti seri da parte dello Stato e non a parole. Servono fatti a breve termine e non con progetti futuri perché ad oggi le aziende hanno problemi di liquidità e di sostenimento delle spese, a partire dagli affitti. Senza dimenticare le normali spese. Lo Stato deve prendersi le proprie responsabilità, perché, da presidente di Confcommercio avrei preferito chiudere tutto ma sostenendo le aziende. In questo modo si lasciano aperte ma non si dà loro opportunità di lavorare. Questo è un vero e proprio disastro economico e le conseguenze le sentiremo per molti anni perché il commercio è una catena che si protrae anche nel tempo. Lo Stato deve dare aiuti veri e non i semplici 600 euro perché quelle poche ‘energie’ messe da parte, le aziende le hanno messe in campo nel primo lock down”.

Andrea Di Baldassarre pone anche l’accento su quello che potrà essere il futuro economico di città turistiche come quelle della nostra provincia: “Chiudendo le attività e i negozi storici, aprendo a nuovi tipi di commercio, ci si prospetta una visione spaventosa. Il fascino del nostro territorio si basa su attività familiari e ristoranti tipici e, pensare a eventuali catene che potrebbero piombare nella nostra zona, prospetta un fascino diverse. Ci sono visioni pessime che preannunciano un disastro epocale”.

Carlo Alessi

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