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Politica | 26 ottobre 2020, 07:14

Primo giorno di chiusura alle 18: montano le preoccupazioni dei commercianti, a Sanremo il problema Casinò

La casa da gioco matuziana chiude mentre quelle del vicino Principato di Monaco rimangono aperte

La città di Sanremo 'deserta' nell'aprile scorso

La città di Sanremo 'deserta' nell'aprile scorso

Non è un lock down ma, soprattutto dalle 18, lo sembrerà a tutti gli effetti. Quella di oggi è una giornata che ci riporta ai ricordi di marzo, quelli in cui non si poteva uscire di casa e delle lunghe code ai supermercati e davanti alle farmacie. Quelli degli scaffali presi d’assalto e delle paure per il virus.

Oggi non possiamo dire che si ricomincia, ma quasi. Scattano le chiusure serali di bar e ristoranti (che potranno proseguire con il delivery) e delle sale giochi e Casinò, per i quali ovviamente Sanremo è pesantemente coinvolta. La casa da gioco matuziana, già alle prese con un pesante deficit dettato dalla chiusura di marzo e aprile e dalla crisi dei casinò classici, ora deve far conto con l’ennesimo problema.

Come anticipato già ieri, il Sindaco matuziano Alberto Biancheri ha posto l’accento sulle questioni economiche legate anche all’azzardo che, tra l’altro, ha un concorrente in più: il Principato di Monaco. Lo è sempre, sia chiaro, perché quei pochi chilometri che dividono la città dei fiori con la perla della Costa Azzurra sono pochi e invogliano tanti appassionati a fare uno ‘sforzo’ in più per raggiungere le sale da gioco monegasche.

Da oggi, però, le differenze saranno accentuate dall’apertura dei Casinò di Montecarlo e dalla chiusura di quello matuziano. Negli ultimi mesi le alchimie fatte dalla dirigenza dell’azzardo sanremese per ridurre spese e personale, avevano fatto tirare un mezzo sospiro di sollievo ma ora cosa accadrà? E, soprattutto, il 24 novembre si potrà riaprire? Lo si saprà solo leggendo i ‘numeri’ del virus dei prossimi giorni ma, intanto, tutti i dipendenti restano a casa.

Non è solo un problema per il Casinò, anche perché ristoratori e gestori di locali in genere hanno ieri lanciato il loro allarme, anche attraverso le pagine del nostro giornale, con il Governatore regionale che aveva chiesto al Governo di ritardare la loro chiusura alle 23. E poi c’è la continua ‘lotta intestina’ tra chi sostiene che il virus non è altro che una influenza più pesante e chi, invece, addita assembramenti e ‘movida’ come tra i maggiori colpevoli della recrudescenza del Covid autunnale.

Ora si attendono le decisioni del Governo, annunciate ieri dal Presidente Conte, sugli aiuti agli imprenditori del settore ma, ne siamo certi, ci saranno anche proteste e contestazioni che, purtroppo, a Roma e Napoli sono degenerate. Stasera, intanto, le serrande vengono tirate giù… poi si vedrà.

Carlo Alessi

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