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Al Direttore | 08 dicembre 2020, 07:05

Non si placa la discussione sulle moto da cross in montagna: il pensiero del nostro lettore Riccardo

Non si placa la discussione sulle moto da cross in montagna: il pensiero del nostro lettore Riccardo

Un nostro lettore, Riccardo Gaziello, ci ha scritto per commentare il diritto o non diritto per le moto da cross ed enduro e trial di circolare in zone verdi di collina e montagna:

“Credo ci si debba porre tutti una sola domanda: ‘Qual è l'impatto della moto sui sentieri di montagna?’. La risposta, vi assicuro, può essere una sola: ‘devastante’. Devastante dal punto di vista ambientale, con inquinamento da gas di scarico ed acustico e devastante nei confronti degli abitanti di questi ambienti, gli animali, che vedono turbato e sconvolto il loro habitat da invasivi mezzi, rumorosi ed ‘odorosi’. Devastante nei confronti di chi, su questi sentieri, cerca pace, quiete, silenzio in un rapporto armonico con la natura. Ma la frequentazione dei sentieri montani da parte delle moto è ancor più devastante dal punto di vista strutturale, e questo lo posso affermare a ragion veduta. Conosco bene i risultati del transito di gruppi di motociclisti sui nostri sentieri: selciati di pietra sradicati e sconnessi, recinzioni e palizzate divelte, scalinate distrutte, zone di attraversamento di rii e torrenti ridotte ad impraticabili pantani ed aree magnifiche di bosco trasformate in campi da motocross. Sentieri in terra battuta ridotti a fossi nei quali le acque trovano sfogo, peggiorandone, se possibile, lo stato di degrado . Senza calcolare i tagli da sentiero a sentiero attraverso pascoli e campi e l’insofferenza, se non la maleducazione, nei confronti di chi osa far presente che, in Liguria, una Legge regionale (art. 47 Legge 18 dicembre 1992) esprime chiaramente il divieto di transito di mezzi motorizzati nei percorsi facenti parte della rete sentieristica regionale”.

“‘Non lo sapevo, ho sbagliato strada, ma noi stiamo attenti e andiamo piano’, sono le risposte più civili, ma si arriva sovente a ‘fatti i c… tuoi’ ed a ‘io vado dove voglio…’ per non dir di peggio. Non tutti i motociclisti sono vandali ed irrispettosi, questo è vero, con molti, specialmente i ‘trialisti’, si riesce ad instaurare un dialogo sereno e costruttivo, ma ci rendiamo conto che non si possono fare cernite in simili contesti, e che se esistono delle regole, queste regole vanno rispettate, che piacciano o no. Non mi è inoltre mai successo di vedere un motociclista armato di decespugliatore, soffiatore, motosega, pala o piccone, intento a pulire, ripristinare o recuperare un sentiero. Concludo: Se voglio fare una passeggiata su di un circuito da motocross, giustamente mi è impedito per ragioni di sicurezza ed allora perché debbo poter impunemente trasporre un circuito da motocross su di un sentiero altrimenti frequentato, in un ambiente delicato e fragile? Lo capiamo il non senso?”

Carlo Alessi

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