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Economia | 18 gennaio 2021, 19:00

Il bando per sostenere la Valpolcevera sta per accogliere le domande

Dal 1 al 31 Marzo partirà il bando da 5 milioni di euro nel “decreto Genova”.

Il bando per sostenere la Valpolcevera sta per accogliere le domande

Il crollo del ponte Morandi il 14 agosto 2018, fu definito dal sindaco di Genova Marco Bucci “il nostro 11 settembre”, vi morirono 43 persone e finora, nonostante i 14 indagati, non è arrivata nessuna condanna. 

 

Il 15 novembre il Governo (Conte primo, Lega e Movimento 5 Stelle) approvò il Decreto Genova che conteneva non solo le misure di sostegno per il ripristino del ponte sul Polcevera, ma anche altri fondi per imprese di Genova. 

Il bando da 5 milioni di euro, approvato a Dicembre, fa ricorso a quei fondi del Decreto Genova. Finalizzato all’incremento occupazionale, stanzia contributi a fondo perduto per le imprese (piccole, medie e grandi) della Valpolcevera (insediatesi entro il 31 ottobre). Andrea Benveduti, assessore regionale allo sviluppo economico, a riguardo ha dichiarato:

“Questi 5 milioni sono un primo step del pacchetto da 23,5 milioni, specificamente dedicato alla reindustrializzazione della nostra Regione. Ringrazio i sindacati per il lavoro di squadra messo in campo. Con lo stesso impegno valuteremo come meglio declinare i successivi 18,5 milioni, rientranti nella strategia Por Fesr Liguria 2014-2020, in considerazione anche dello sblocco nazionale dei licenziamenti che, se non verrà protratto, nei prossimi mesi potrebbe minare molti posti di lavoro”.

La crisi infatti ha investito la Liguria, e le imprese hanno maggior bisogno di sostegno. Solo nei primi mesi 2020, 670 attività liguri del commercio sono sparite, secondo i dati di Infocamere - Movimprese.

È richiesto un investimento minimo di 300 mila euro, fino ad un tetto massimo di un milione di euro. Si possono richiedere i finanziamenti a fondo perduto per la digitalizzazione, come anche le opere edilizie e impiantistiche, l’ammodernamento di attrezzature, l’ampliamento e diversificazione dell’attività, gli investimenti produttivi e arredi di ogni spazio aziendale; dallo scaffale per garantire la privacy in ufficio al mobilio ergonomico a tutela del lavoratore, dall’ammodernamento del parco pc ai lettori di codici a barre per il magazzino.

Entusiasta Confindustria Liguria, che attraverso le parole del suo Presidente Giuseppe Zampini, “si augura che si possa operare con velocità e con regole semplici per fare arrivare alle aziende un’iniezione di liquidità, unico vero vaccino per le attività imprenditoriali, che possa consentire anche la salvaguardia occupazionale”.

I sindacati, dal canto loro, sperano che queste nuove iniezioni di liquidità nelle imprese locali, possano portare a contratti a nuove assunzioni con tempo indeterminato, perché le imprese che riescono ad accedere al fondo, devono sottoscrivere un accordo sindacale. 

Secondo i dati dell’ISTAT la disoccupazione in Liguria, durante il primo lockdown, è stata registrata al 10,1%, al di sotto della media europea del 6,7%. In Liguria però, nel 2019, si è registrato un aumento dell’occupazione, +0,4% grazie al lavoro indipendente. 

Con lo stanziamento di questi fondi, il tasso di disoccupazione della regione Liguria potrebbe abbassarsi ulteriormente, permettendo alle aziende una boccata di ossigeno dopo le difficoltà degli ultimi anni.

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