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Economia | 18 gennaio 2021, 18:00

Museo Archeologico del Finale celebra i suoi primi 90 anni

Il 10 marzo del 1935 il Civico Museo Del Finale venne inaugurato in occasione della terza edizione del Congresso della Società Storico - Archeologica Ingauna e Intemelia che si svolse per l'occasione a Finale Ligure.

Museo Archeologico del Finale celebra i suoi primi 90 anni

Il mondo della cultura è stato uno dei primi ad essere sconquassato dall'incedere inarrestabile dei contagi da nuovo Coronavirus, e la situazione parrebbe non andare affatto verso un miglioramento immediato alla luce del nuovo decreto in vigore fino al prossimo 5 marzo; interrompere ancora gli spostamenti fra regioni costituisce l'ultimo colpo di grazia dal turismo nazionale, pressoché flusso unico anche per i musei.

Tuttavia, il 2021 rappresenta una tappa importante per il Museo Archeologico del Finale: l'istituzione compie i suoi primi 90 anni. Era il 1931 quando partì l'iter burocratico delle autorizzazioni del Podestà di attribuzione degli incarichi dirigenziali che si dovevano occupare della creazione dell'istituzione per poi arrivare al 10 marzo del 1935, quando il Civico Museo Del Finale venne inaugurato in occasione della terza edizione del Congresso della Società Storico - Archeologica Ingauna e Intemelia che si svolse per l’occasione a Finale Ligure.

Sgomberato durante la Seconda Guerra Mondiale, il Museo venne riallestito e restituito alla cittadinanza nel 1946, sempre in Palazzo Ghiglieri con una sala preistorica, una sezione naturalistica, una saletta dedicata all’età romana e al medioevo e la Sala del Mare. Un excursus storico di millenni fra una preziosa serie di reperti di rilevanza strategica per l’archeologia nazionale, ancora oggi fiore all’occhiello del territorio.

Il Museo Archeologico del Finale, che si sviluppa attorno ai chiostri di metà del 1300 nel complesso monumentale di Santa Caterina di Finalborgo, di proprietà del Comune di Finale Ligure, sta continuando a ben adattarsi al periodo.  Nonostante le restrizioni fisiche, ha saputo rendere fruibile a distanza i suoi eccezionali reperti dell'Homo erectus del paleolitico inferiore (350.000 - 120.000 anni fa), dell'Uomo di Neandertal (120.000 - 38.000 anni fa) fino all'Uomo moderno.

Infatti, per facilitare la partecipazione delle scuole primarie alle attività museali e alle tematiche presenti nel percorso espositivo, il Museo propone una serie di video - lezioni da remoto, con la possibilità di interagire con lo staff museale precisamente formato per il compito di operatore didattico, per coprire i bisogni di istruzione nelle aree Storia, Storia dell’arte, Arte e immagine, Scienze, Religione, Tecnologia.

Ma si va ben oltre il classico museo ristretto ad un singolo edificio. Infatti, il patrimonio storico si estende in un ampio parco archeologico; ecco che - come spiega la videomaker Erika Cecchetto per ReviewBox - "Con la realtà virtuale è possibile offrire agli utenti, anche attraverso Internet, la visita di luoghi le cui immagini vengono catturate da speciali fotocamere digitali stroboscopiche a 360°. Nella fase successiva ogni fotogramma viene affiancato per creare continuità e dare l'illusione di muoversi all'interno degli spazi reali, con pochi  semplici clic del mouse".

Questo è quanto avviene con il tour virtuale della Caverna delle Arene Candide, importante sito archeologico per ritrovamenti del paleolitico superiore fino all’epoca bizantina, situato in rotta nelle falesie del territorio di Finale Ligure sul versante occidentale del promontorio della Caprazoppa.

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