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Economia | 25 febbraio 2021, 12:19

Per il 41% degli italiani la riapertura dei ristoranti è prioritaria, Coldiretti "Ripartire in modo sicuro e veloce"

“Un anno di aperture e chiusure continue – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – ha di fatto messo in ginocchio l’intera filiera dei consumo fuori casa".

Per il 41% degli italiani la riapertura dei ristoranti è prioritaria, Coldiretti "Ripartire in modo sicuro e veloce"

Il 41% degli italiani considera prioritaria la riapertura dei ristoranti, una urgenza seconda solo alla ripartenza delle scuole. E' un dato significativo quello offerto da Coldiretti che commenta: "È necessario fare tutto il possibile per ripartire, sempre in totale sicurezza e non danneggiare ulteriormente, con aperture e chiusure a singhiozzo, agriturismi, ittiturismi, ristoranti, bar pizzerie e trattorie liguri".

Un pensiero che si muove parallelamente all’annuncio del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli: “...attraverso il Cts, comitato tecnico scientifico del ministero della Salute, stiamo lavorando a protocollo per consentire alla ristorazione la ripartenza".

“Un anno di aperture e chiusure continue – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – ha di fatto messo in ginocchio l’intera filiera dei consumo fuori casa che vale 1/3 della spesa alimentare degli italiani per un importo annuale di 85 miliardi a livello nazionale nei 360mila tra bar, mense, agriturismi, ittiturismi e ristoranti".

"Alla luce dell’avanzare della campagna di vaccinazione sarebbe importante, anche nella nostra regione, consentire l’apertura continuativa delle strutture, sempre rispettando tutte le misure di sicurezza. - aggiungono - Siamo i primi a ritenere la salute dei cittadini la cosa più importante, ma continuare ad accanirsi su strutture che fanno tutto il possibile per garantire il distanziamento sociale, peraltro facilmente dimostrabile, e seguono le norme alla lettera, porta solo a perdite economiche considerevoli.  In gioco c’è la sopravvivenza del settore della ristorazione e di tutte le filiere ad essa collegate, dal momento che gli effetti si sono fatti sentire a cascata  sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità, che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco".

"Nei locali della ristorazione, compresi i nostri agriturismi ed ittiturismi sono state adottate importanti misure di sicurezza, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso. - concludono Boeri e Rivarossa - Bisogna ripartire e farlo nella maniera più sicura, ma allo stesso tempo, più veloce possibile per salvare l’economia e l’occupazione in un settore chiave del Made in Italy”.

C.S.

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