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Attualità | 28 aprile 2021, 07:11

Dal Recovery Plan una pioggia di miliardi sull’Italia, ma per il Ponente? Aumentano le speranze per il raddoppio ferroviario

Più difficile che si sblocchi qualcosa per la prosecuzione dell’Aurelia Bis verso Ponente

Dal Recovery Plan una pioggia di miliardi sull’Italia, ma per il Ponente? Aumentano le speranze per il raddoppio ferroviario

Con il Recovery Plan, poi ribattezzato ‘Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza’, l’Italia guarda al futuro sotto una pioggia di miliardi: 248, per la precisione, sono quelli che arriveranno per una lunga serie di riforme e investimenti che cambieranno il volto del Paese e lo proietteranno nel futuro. Le parole d’ordine nelle 273 pagine del testo sono: economia green, digitale, welfare, giovani, ma anche collegamenti e infrastrutture. E proprio sui trasporti punterà il Ponente.

Nell’angolo della Liguria tra i più dimenticati d’Italia si spera che parte dei finanziamenti possano risolvere alcuni tra i problemi che ormai si tramandano da generazioni. In testa alla lista c’è il raddoppio ferroviario, intervento che finalmente collegherebbe il Ponente al resto d’Italia anche su rotaie, ottima alternativa (se ben funzionante) a un’autostrada obsoleta.

Tra Sanremo e Ventimiglia, invece, la grande chimera è l’Aurelia Bis, con il suo prolungamento sospeso ormai da tempo nel limbo di dichiarazioni alle quali mai sono seguiti i fatti. Difficile, se non impossibile, che dal Recovery Plan arrivino fondi per completare la viabilità alternativa all’Aurelia ‘tradizionale’, ma l’impegno in tal senso non manca.

Il Recovery Plan è una grande opportunità per la Liguria e per il Ponente - commenta in merito Marco Scajola, assessore regionale alle Infrastrutture - può metterci finalmente nelle condizioni di realizzare opere e strutture che il territorio chiede da tempo. Prima di tutto il raddoppio ferroviario, fondamentale per migliore e velocizzare i collegamenti per lavoratori, studenti e turisti. Un altro tema importante è la sicurezza e la riqualificazione delle strutture scolastiche, sulle quali è necessario unire le forze ed investire il maggior numero di risorse per i nostri ragazzi e per gli operatori. Aspettiamo, inoltre, fondi per l’assetto idrogeologico del territorio, fondamentale per ogni azione di riqualificazione urbanistica. Sono temi centrali e molto sentiti. Auspichiamo, quindi, che arrivino queste risorse”.

Il Piano è suddiviso in sei missioni: Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo e la Pubblica Amministrazione, l’istruzione, la Sanità e il Fisco; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture, per la mobilità e le telecomunicazioni, con la realizzazione di una Rete nazionale in fibra ottica, lo sviluppo delle reti 5G e l’Alta Velocità; Istruzione, formazione, ricerca e cultura; Equità sociale, di genere e territoriale, con focus sulle politiche attive del lavoro e sul piano per il Sud; Salute.

Tra gli obiettivi del Recovery Plan, infine, uno sembra quello cruciale per il nostro territorio: ridurre i divari territoriali di reddito, occupazione, dotazione infrastrutturale e livello dei servizi pubblici. La speranza è che sia veramente così.

In allegato il testo completo del ‘Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza’

Files:
 Pnrr (3.1 MB)

Pietro Zampedroni

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