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Politica | 04 maggio 2021, 18:21

Il tubo del 'Roya Bis' passerà sotto al sedime, Toti a Imperia a presentare il progetto: "Soluzione ad un problema atavico" (Foto e Video)

Un intervento voluto dal sindaco Scajola, anche lui presente all'incontro, e finanziato dalla Regione. Il progetto ottimizza il sistema di approvvigionamento, che corre da Ventimiglia ad Andora, evitando disagi in città e nel dianese

Il tubo del 'Roya Bis' passerà sotto al sedime, Toti a Imperia a presentare il progetto: "Soluzione ad un problema atavico" (Foto e Video)

Il presidente della Regione Giovanni Toti, insieme al vicepresidente Alessandro Piana, all’assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone, all’assessore regionale Marco Scajola, nonché al presidente della Provincia di Imperia Domenico Abbo, il commissario ad acta della Provincia Gaia Checcucci e i sindaci dei Comuni coinvolti, hanno presenziato alla riunione sui lavori partiti alcune settimane fa, relativi all'allaccio del nuovo acquedotto del Roya bis che passerà sotto la pista ciclabile.

Un intervento voluto dal sindaco di Imperia, Claudio Scajola, anche lui presente all'incontro in Provincia, finanziato da Regione Liguria che una volta completato dovrebbe impedire i continui guasti alla tubatura che per anni hanno provocato pericolosi getti d'acqua e soprattutto, interruzioni per diverse ore della fornitura idrica in tutto il dianese, che d'estate si popola di turisti.

Dopo l'approvazione dell'intesa da parte di Regione Liguria, Provincia di Imperia, il Commissario ad acta per l'Ato ovest e dei Comuni di Imperia, Sanremo, Andora, Diano Marina, Diano Castello, San Bartolomeo al Mare, Cervo e Villa Faraldi, è stato illustrato il progetto che ha l'obiettivo di ottimizzare il sistema di approvvigionamento che corre da Ventimiglia ad Andora e risolvere anche la procedura di infrazione che grava sull'agglomerato di Andora.

"Dopo anni di disagi dovuti a cedimenti e rotture della rete - ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - questo progetto rappresenta la soluzione di un problema atavico, particolarmente rilevante per tutto il territorio del ponente ligure. Dopo l'approvazione da parte della Giunta regionale dell'intesa firmata nei mesi scorsi da tutti gli enti coinvolti, oggi abbiamo presentato il progetto con un piano di investimenti coperti in parte dal piano tariffario e in parte da risorse del piano nazionale idrico del MIT e dall'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), validato dall'autorità di distretto. Questo progetto ha le caratteristiche per essere finanziato anche a valere sul Recovery Fund e, a questo proposito, stiamo valutando la strada più veloce. Tenendo conto che dopo anni di criticità bisogna sottoscrivere quanto prima gli accordi attuativi e avviare in tempi brevi le procedure di gara per i lotti previsti dal progetto".

"Questi lavori, ha proseguito Toti, saranno finanziati dai fondi ministeriali che riguardano il ciclo delle acque e in parte, perché lo prevede la legge, dalla tariffa in bolletta che i cittadini già pagano quindi non un aumento di tariffa in bolletta semplicemente la razionalizzazione delle molte società idriche del territorio dentro un unico gestore che gestirà, o gestirà mettendo a gara parte della gestione con altri soggetti e sarà in grado finalmente di offrire un’offerta ampia su tutto il territorio integrata, chiusa, con un ciclo completo delle acque, investimenti importanti senza dispersione e quindi anche con una tariffa in bolletta che sia ovviamente sostenibile. Il Recovery Fund non finanzia singole voci, ma progetti di sviluppo e il ciclo delle acque è uno dei grandi progetti finanziati dal recovery. Per vederlo definitivamente completato ci vorranno alcuni anni, ha aggiunto Toti, possiamo immaginare due-tre anni di lavoro. Se invece pensiamo ai primi lotti e ai primi interventi, subito dopo l’estate potremmo già cominciare a lavorare sul nuovo tracciato del Roja e se ce ne sarà bisogno come abbiamo fatto già potremmo anticipare ancora. Ovviamente esistono i tempi delle gare. Sono tre lotti e quindi si dipaneranno nel corse degli anni fini al 2023. Sul collegamento Imperia-Golfo dianese stiamo già lavorando col sindaco Scajola e anche con il sindaco Chiappori. Una parte di fondi verrà anticipata dai comuni e una parte dalla regione". 

Il Masterplan presentato cosiddetto "Sistema Roja" è stato validato dall'Autorità di Distretto dell'Appennino Settentrionale che, non solo lo ha riconosciuto coerente rispetto alle finalità richieste, lo ha collocato al primo posto tra i 47 progetti esaminati provenienti da Liguria e dalla Toscana. 

"La realizzazione di quest'opera - ha aggiunto l'assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone - rappresenta un obiettivo strategico per garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale fissati dal piano di tutela e gestione delle acque del distretto idrografico. Il mio ringraziamento è rivolto al commissario Gaia Checcucci e a tutti i sindaci del territorio per il loro impegno e il loro lavoro".

Presente all'incontro anche il commissario straordinario all'Ato idrico Gaia Checcucci, che ha commentato "l'aspetto premiante per il nostro progetto è stata l'unitarietà e la visione di sistema, intercettando la linea di finanziamento che premiasse la non dispersione delle risorse su singoli micro progetti, avendo l'idea di un sistema unitario che viene realizzato in tronchi funzionali anche di per sé sostenibili. Per questo l'Autorità di Distretto, prosegue, ha ritenuto la nostra la migliore proposta tra i 47 interventi presentati dalle regioni Liguria e Toscana. Il progetto si prefigge infatti un grande intervento sulla dispersione, sul recupero e sul contrasto alle perdite con un ulteriore atout che è il superamento dell'infrazione di Andora. Il nostro non è solo un raddoppio o una sostituzione, ma interveniamo nella parte di Andora con il collettamento dei reflui portandoli al depuratore di Imperia. Sarà Rivieracqua il gestore unico del ciclo integrato delle acque in provincia di Imperia".

Il Masterplan consiste di tre tronchi a loro volta suddivisi e realizzabili in lotti aventi di per sé la propria autonoma efficacia. L'obiettivo è quello prima di tutto di ottimizzare l'attuale sistema di approvvigionamento che corre da Ventimiglia ad Andora, intervenendo sul potenziamento del Roya e risolvere in via definitiva la procedura di in frazione che grava su Andora prevedendo la posa del collettore fognario nello stesso scavo e collegandolo al depuratore di Imperia, intercettando anche i reflui provenienti dai comuni di Cervo, Villa Faraldi e San Bartolomeo.

L'intervento prevede opere di manutenzione straordinaria da intendersi come potenziamento o nuova tubazione a seconda dei tratti interessati sulla linea del Roja 1 che corre a terra fino alla località di Capo Verde di Sanremo prosegue lungo la linea di costa, dapprima parallelamente alla stessa sul fondale marino fino a Borgo Prino, nel comune di Imperia, per poi proseguire ancora a terra rifornendo i comuni di Imperia, Diano Arentino, Diano Castello, Diano Marina, Diano San Pietro, San Bartolomeo al Mare, San Lorenzo al Mare, Villa Faraldi, Cervo, Andora. Il tratto che attraversa i Comuni di Sanremo, Imperia, Diano Marina, San Bartolomeo al Mare, Cervo e Andora che corre in direzione da ponente a levante, presenta condizioni di obsolescenza tali da essere spesso interessato da rotture che sono causa di reiterate interruzioni dell'erogazione dell'acqua potabile, con gravi problematiche connesse con l'interruzione del pubblico servizio di acquedotto.

Contestualmente sono stati sviluppati anche i progetti degli altri lotti che presentano analoghe criticità e che necessitano di un intervento altrettanto urgente: da Borgo Prino a via Lungomare Vespucci nel comune di Imperia e dalle gallerie di Capo Berta a via Villebone nel Comune di Diano Marina. Il progetto punta a risolvere essenzialmente due criticità: la prima riguarda il collettamento dei reflui del dianese al depuratore di Imperia e la seconda le problematiche dell'acquedotto Roja. Il progetto è suddiviso in due lotti funzionali: il primo lotto, quello compreso tra Diano Marina e Cervo, ha la finalità di creare il raddoppio dell'acquedotto del Roja e contestualmente di collettare i reflui del comprensorio al depuratore di Imperia e quindi, consentire di dismettere il depuratore di San Bartolomeo al Mare che presenta croniche criticità: il secondo lotto, nella tratta compresa tra Cervo e Andora, permette di completare il raddoppio dell'acquedotto del Roja e risolvere, mediante collettamento dei reflui al depuratore di Imperia, la procedura di infrazione europea a cui è assoggettato il comune di Andora.

Soddisfatto il sindaco di Imperia, Claudio Scajola, il quale a margine dell'incontro ha dichiarato che si tratta di "un progetto definitivo per tutto il ponente ligure per riuscire a garantire l’acqua in tempi certi. Oggi abbiamo ragionato sulla possibilità di usare lo strumento dell’emergenza anche collegata ai pozzi di Ventimiglia, del Roja, per riuscire ad avere procedure rapide che possano consentire un’anticipazione delle risorse per riuscire a fare i lavori con la massima urgenza. Anticipazione da parte della Regione, da parte dei comuni, e dello stesso Governo. Siamo al punto uno del Recovery Fund, ha concluso, e potremmo uscire intanto a garantire alcuni stralci per l’emergenza".

Infine il primo cittadino di Diano Marina, Giacomo Chiappori, ha evidenziato invece, che “bisogna curare la safena, la 'vena che non funziona' ossia quella che va da Imperia sino alla zona di capo Caccia. Il progetto c’è bisogna solo che parta il finanziamento. I Comuni del dianese si sono autotassati, ma sono soldi che poi devono rientrare, un milione e 100 solo Diano Marina e poi ci sono i due milioni di Andora e con i due milioni e mezzo della Regione dovremmo partire subito. Il progetto è cantierabile, basta solo che ci diano il via. Il problema di Diano e degli altri comuni è che se manca il Roja manca tutto. Non c’è l’acqua e quindi manca tutto. È stata una riunione per la prima volta più ottimistica delle altre. Il commissario Checcucci ha svolto un ottimo lavoro e sono contento quindi di aver fatto quella famosa diffida in Provincia che ha portato alla scelta del commissario Checcucci qua, ha concluso, ed è stata una scelta che ha funzionato". 

Francesco Li Noce

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