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Coldiretti Informa | 21 maggio 2021, 13:02

PSR Liguria, Coldiretti: “In anno covid necessario sostenere i sogni imprenditoriali dei giovani liguri”

Importante il lavoro messo in campo da Regione. Ora occorre velocizzare le procedure e snellire la burocrazia per permettere, soprattutto ai più giovani, di continuare ad investire in agricoltura, il settore che, più di altri, può rappresentare un reale volano per la ripresa dell’economia territoriale

PSR Liguria, Coldiretti: “In anno covid necessario sostenere i sogni imprenditoriali dei giovani liguri”

Sono sempre di più i giovani che vogliono investire nel mondo agricolo ligure e costruire sul territorio il proprio futuro lavorativo, un 'ritorno alla terra' dimostrato dall’aumento, negli ultimi anni, delle domande PSR presentate per le misure riservate ai giovani (6.1, nuovo insediamento e 4.1, misura investimenti). Soprattutto in un anno reso così difficile dalla pandemia, è ora più che mai fondamentale snellire la burocrazia e velocizzare le procedure legate al rilascio di questi sostegni, in modo da supportare il tessuto economico e occupazionale ligure.

“Investire sui giovani significa investire sul futuro del nostro territorio – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – Purtroppo l’ultima programmazione PSR, spesso descritta come un sudoku per la complessità delle procedure, non ha risposto nel modo migliore alle necessità territoriali e, ad oggi, un numero alto di giovani che ha presentato domanda negli ultimi bandi, risulta essere, al momento, escluso dalle graduatorie di finanziamento. Come è emerso dai tavoli Verdi di concertazione avuti con Regione Liguria, in questa fase così delicata si è tutti impegnati per trovare la migliore soluzione da mettere in campo non appena venga definita la ripartizione finanziaria del prossimo biennio. Tuttavia riteniamo fondamentale accelerare e snellire le procedure per evitare che oltretutto alcune domande presentate dai ragazzi rischino di scadere nell’attesa. Sarà fondamentale inoltre lavorare sulla prossima programmazione per evitare che si ripetano gli stessi errori e per permettere al nostro territorio di ritornare su un percorso di crescita stabile e duraturo“.

La presenza dei giovani ha di fatto rivoluzionato il lavoro agricolo dove, a livello nazionale, sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, fino alle fattorie didattiche, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale, l’agribenessere e la cura del paesaggio. E se tra i giovani imprenditori c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari, che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità.

C.S.

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