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Politica | 08 giugno 2021, 13:21

Vaccino Astrazeneca agli under 60, la parlamentare Leda Volpi presenta un'interrogazione al ministero della salute

"In merito, il Ministro della Salute spieghi le proprie scelte: non si comprende perché ne sia stata permessa la somministrazione agli under 60"

Vaccino Astrazeneca agli under 60, la parlamentare Leda Volpi presenta un'interrogazione al ministero della salute

“Le notizie che giungono dalla Liguria e dalla Toscana sono preoccupanti: dopo essere state vaccinate con Astrazeneca, versano in gravi condizioni una 42enne di Lucca e una 18enne di Sestri Levante. Entrambe, hanno ricevuto il vaccino anglo-svedese agli Open day regionali. In merito, il Ministro della Salute spieghi le proprie scelte: non si comprende perché ne sia stata permessa la somministrazione agli under 60, visto che con circolare dell’8 aprile 2021 lo stesso Ministero, pur approvando il vaccino anglo-svedese per tutti i maggiorenni raccomandava “un uso preferenziale nelle persone con più di 60 anni”.

Lo dichiara la deputata di L’Alternativa c’è Leda Volpi, che poi spiega: “Lo studio dell’Università di Greifswald, pubblicato ad aprile 2021 su 'The New England journal of medicine' aveva concluso che il vaccino anglo-svedese può provocare il raro sviluppo di trombocitopenia trombotica immunitaria mediata da anticorpi attivatori delle piastrine contro PF4, che imita clinicamente la trombocitopenia autoimmune indotta da eparina. Il 26 maggio, poi, il gruppo di lavoro Emostasi e Trombosi dell'Aifa ha riportato che 'la sicurezza della somministrazione del vaccino AstraZeneca (Vaxzevria) nei soggetti di età inferiore a 60 anni rimane un tema ancora aperto e sul quale vi sono margini di incertezza'. Quanto dichiarato non sembrerebbe incoraggiare vaccinazioni generalizzate a tutti”.

In una recente lettera aperta pubblicata sugli organi di stampa, inoltre, un gruppo di medici vaccinatori aveva segnalato una significativa incongruenza: da un lato, il vaccino non era stato dichiarato opportuno nella fascia giovanile; dall’altro, nei recenti Open day è stato permesso alle Regioni di utilizzarlo anche per i giovani. I medici vaccinatori hanno sottolineato il rischio trombosi di AstraZeneca nei soggetti 20-55 anni, specialmente nelle donne. Sono rimasti inascoltati. Eppure, prima dei fatti della Liguria e della Toscana, sono stati 34 i casi di trombosi segnalati in Italia dopo la somministrazione di Astrazeneca, di cui 22 donne di età media di 48 anni”.

Tenuto conto che il vaccino anglo-svedese non è stato approvato dall’agenzia del farmaco statunitense, che anche in Svizzera l’analogo ente regolatorio per i farmaci non l’ha approvato, che è stato eliminato dal programma di vaccinazioni di vari paesi europei (Austria, Norvegia e Danimarca) e limitato a fasce di età avanzate in altri; e ancora alla luce delle evidenze scientifiche, dei casi di sospetta reazione avversa e della raccomandazione ministeriale di utilizzo di AstraZeneca solo per 'over 60', chiediamo il Ministero perché abbia ritenuto di autorizzare il vaccino negli Open day dedicati alle fasce di età inferiori ai 60 anni”, conclude.

 

 

C.S.

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