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Economia | 12 giugno 2021, 07:21

Lavoratori stagionali, la Cgil: "Smettiamola di dire che non si fanno assumere perché prendono il reddito di cittadinanza"

“Sono più dalla parte di chi dice che se non si trovano lavoratori stagioni è perché sono sfruttati piuttosto che credere sia colpa del reddito di cittadinanza”. Lo dichiara al nostro giornale Paolo Marengo, responsabile Filcams Cgil per i settori commercio e turismo

Lavoratori stagionali, la Cgil: "Smettiamola di dire che non si fanno assumere perché prendono il reddito di cittadinanza"

Sono più dalla parte di chi dice che se non si trovano lavoratori stagioni è perché sono sfruttati piuttosto che credere sia colpa del reddito di cittadinanza”. Lo dichiara al nostro giornale Paolo Marengo, responsabile Filcams Cgil per i settori commercio e turismo che segue da vicino le dinamiche dei lavoratori stagionali al centro delle polemiche nelle ultime settimane perché a detta di molti imprenditori rifiuterebbero i lavori offerti d'estate per non perdere il reddito di cittadinanza.

Non credo sia un problema di reddito di cittadinanza, - spiega Marengo - anche perché in provincia di Imperia, secondo i dati pubblicati di recente dalla Cgil, la media di percezione del reddito è di 550 euro, una cifra che sicuramente non è sufficiente a rinunciare a lavorare”.

Marengo fa parte di una commissione di conciliazione che tratta ogni anno 300-400 casi. “Ne vediamo di tutti i colori. - racconta - Un caso eclatante è quello di un'azienda che a fine stagione aveva scalato le ferie a un bagnino, come se le avesse fatte. Il lavoratore aveva fatto una vertenza e il datore di lavoro insisteva sul fatto che il suo bagnino fosse andato in ferie ad agosto”.

Sicuramente – aggiunge il sindacalista – gli imprenditori onesti sono la maggior parte, ma la sensazione è che se le aziende fanno fatica ad assumere sia per il comportamento di certi 'furbetti', che si palesano già durante i colloqui. La dimostrazione è il caso della Sammontana che per 352 posti si è vista arrivare 2500 domande. D'altra parte è vero che può esserci il rischio che un lavoratore accetti di lavorare in nero per non perdere il reddito di cittadinanza, ma ricordo che sono le aziende ad avere l'obbligo di mettere in regola”.

Alla luce di tutto questo Marengo ricorda il rinnovo del patto sul turismo siglato dai sindacati insieme alla Regione, all'unione industriali, a Confcommercio e Confesercenti che prevede bonus per gli stagionali a partire da 3000 euro per i lavoratori assunti per un periodo pari o superiore a 4 mesi, di 4.500 euro per gli assunti per periodi pari o superiori a 6 mesi fino a 12 mesi inclusi e 6000 euro per lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato.

Il patto è stato rinnovato anche per questo, sono fondi regionali che danno una mano alle aziende a pagare i contributi”, conclude il sindacalista.

Francesco Li Noce

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