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Al Direttore | 20 giugno 2021, 09:38

Quando il Petrarca passò da Porto Maurizio. Il racconto storico di Pierluigi Casalino

La Liguria, ed in particolare la Liguria di Ponente, è sempre stata una terra amata e visitata dai poeti e dagli scrittori

Quando il Petrarca passò da Porto Maurizio. Il racconto storico di Pierluigi Casalino

La Liguria, ed in particolare la Liguria di Ponente, è sempre stata una terra amata e visitata dai poeti e dagli scrittori. Di lei parlano Dante e Machiavelli, ma anche Caterina de' Medici, in viaggio verso Parigi, per diventare regina di Francia. Anche il Petrarca passò da queste parti, fermandosi, se pur per un breve soggiorno, a Porto Maurizio. Petrarca ricorda, in particolare, le virtù delle donne del luogo. Petrarca fece sosta Porto Maurizio nel 1343, come ricordato anche da una lapide apposta sulla Chiesetta dei Cavalieri di Malta.

Di tale circostanza Petrarca parla infatti in una lettera scritta da Napoli al cardinale Giovanni Colonna e datata 29 dicembre 1343. Nella lettera, con uno stile vivacissimo, il poeta narra come, partito da Nizza ("la prima città dell'Italia occidentale", la definì il Poeta)giunse a Monaco, da dove si mosse su una barca a vela per fare scalo a Porto San Maurizio: "che già la notte era avanzata e con un tempo assai minaccioso". Poiché in quell'epoca di paure le porte delle mura di Porto Maurizio si chiudevano al calar del sole, al viaggiatore non fu permesso entrare in paese. Trovò così un alloggio di fortuna nel rifugio per pellegrini gestito dai Cavalieri di Malta (allora ancora Ospitalieri di San Giovanni) in Borgo Marina. Un'accoglienza piuttosto scomoda perché Petrarca scrive: "e se la fame non era e la stanchezza, non avrei avuto cuore né di cenare né di dormire. Mi sdegnai sempre più ponendo mente alle stravaganze del mare". Fu per questo che egli, il mattino successivo, preferì, come scrive nella lettera, "gli incomodi del cammino su terra alla schiavitù del navigare".

Del resto i genovesi, ormai padroni del gioco in Liguria, non avevano grande interesse a dotare, all'epoca,  la zona di infrastrutture adeguate per evidenti ragioni politiche e soprattutto per non compromettere il loro dominio marino. Acquistati alcuni agili e resistenti cavalli di Germania, il Petrarca ripartì con un solo accompagnatore per Genova via terra dopo aver fatto rimettere in barca i servi e le salmerie. E di Genova magnificherà lo splendore dei palazzi. Fu lui che per primo chiamerà quella città la Superba.

Pierluigi Casalino 

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