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Politica | 29 luglio 2021, 12:59

Il Pd presenta una legge sulla parità salariale tra uomo e donna: "Legge necessaria, tutti i partiti, compreso il nostro facciano la loro parte"

Impossibile non far notare ai proponenti che proprio il Pd non esprime donne in consiglio regionale: "Siamo consapevoli delle contraddizioni interne, ma giusto impegnarsi per azioni concrete"

Il Pd presenta una legge sulla parità salariale tra uomo e donna: "Legge necessaria, tutti i partiti, compreso il nostro facciano la loro parte"

Una legge per colmare il gap sulla parità salariale. È la proposta presentata questa mattina dal Partito Democratico in Regione. A illustrarla sono stati i consiglieri Sergio Rossetti e Luca Garibaldi, che contano di portarla, con le dovute modifiche dopo i passaggi in commissione e il coinvolgimento delle parti sociali, entro un paio di mesi in consiglio regionale.

L'obiettivo della legge è quello di colmare il dislivello tramite borse di studio per le ragazze e per facilitare il passaggio dall’Università al mondo del lavoro delle giovani donne; sostegno economico e misure adeguate per avvicinare le donne fin dalla scuola primaria alle materie scientifiche; predisposizione di corsi per fornire competenze in campo scientifico e digitale per l’accesso al mondo del lavoro; ma anche l’istituzione di un registro delle imprese virtuose che contrastano il gender pay gap e l’esclusione da qualunque beneficio erogato dalla Regione per le imprese condannate con sentenza passata in giudicato nell’ambito di giudizi riferiti a dimissioni o licenziamenti dichiarati illegittimi perché contrari alla normativa sulla tutela della maternità e paternità.

Il tema della disparità è prima di tutto un’evidente ingiustizia sociale, oltre che un freno alla crescita economica del Paese in quanto grande freno alla lotta alla povertà”, osserva Luca Garibaldi.

Le donne - aggiunge - sono le prime, da sempre, a pagare maggiormente i danni delle crisi economiche e occupazionali e la pandemia da CoronaVirus non ha fatto eccezioni, peggiorando ulteriormente lo stato economico delle donne. Solo nel 2020 sono state più di 300 mila quelle che hanno perso il lavoro. L’istituzione, poi, del registro delle imprese che volontariamente decidono di applicare la trasparenza dei dati sul personale potrà essere uno strumento che instaura un meccanismo virtuoso di cui sarà la società tutta a beneficiarne”.

È stata notizia di questi giorni, il 23 giugno a Roma la commissione Lavoro della Camera ha approvato all'unanimità la proposta di legge sulla parità salariale. Ormai è cosa  nota che  il gender pay gap in Italia può arrivare al 20% in meno sulla busta paga delle donne rispetto ai loro colleghi uomini, mentre solo il 28% dei manager sono donne. Inoltre sappiamo che le donne mediamente percepiscono il 12,2% in meno degli uomini, a parità di mansione ma se si analizzano i dati degli impieghi in cui è richiesta una laurea il divario cresce addirittura del 30,6%”, snocciola i numeri il consigliere Pippo Rossetti. “Questa pandemia - riprende Rossetti - ha evidenziato il perdurare di Stereotipi duri a morire, che hanno reso il mondo femminile più fragile e persino più esposto alla recessione da Covid. Per questo, in attesa della approvazione delle  norme nazionali, come accaduto in Regione Lazio, abbiamo depositato una Legge Regionale che non solo proponga strumenti e soluzioni ma che faccia emergere ancora di più la gravità della situazione. Speriamo che l'iter proceda celermente  e con questa proposta di Legge anche in Liguria si inizi  a invertire la rotta”.

Sulla situazione ligure, il documento di economia e finanze colloca la regione al terzo posto tra le regioni virtuose, ma impossibile fare una stima corretta, secondo Garibaldi: “La relazione della consigliera di parità riguarda solo le imprese con oltre cento dipendenti, che in Liguria non sono di certo la maggioranza. Noi vorremmo che il quadro non fosse solo sulle grandi imprese”.

Impossibile non far notare ai due consiglieri che la proposta arriva da un partito, il Pd, che in consiglio esprime solo uomini. “Noi – ha replicato Garibaldi - siamo stati i promotori della doppia preferenza di genere in consiglio regionale. Chiaramente questo è un tema che riguarda l'agenda politica. Gli strumenti normativi non possono portare a un cambiamento senza l'impegno di tutti i partiti a rompere. La politica deve per questo fare azioni concrete, e con questa proposta di legge noi proviama a mettere un tassello per supere queste discriminazioni, che se non verranno corrette sarà sempre peggio”.

Il Pd – ha aggiunto Rossetti – ha contraddizioni in casa propria, che devono essere affrontate. Noi però preferiamo metterci in discussione e in gioco, siamo in una fase culturale adeguata in cui il Pd è inevitabilmente coinvolto. Siamo ben consapevoli che abbiamo delle difficoltà al nostro interno, ma sappiamo che ci sono cose che vanno fatte. Il Partito Democratico ha il compito di capire come consentir alle donne di occupare ruoli determinanti, da numero uno. È giusto non fermarsi di fronte alle contraddizioni”.

Francesco Li Noce

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