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Al Direttore | 22 agosto 2021, 09:50

La riorganizzazione delle province liguri dopo la cessione di Nizza. Il caso di Imperia

Il racconto storico di Pierluigi Casalino

La riorganizzazione delle province liguri dopo la cessione di Nizza. Il caso di Imperia

Al momento della cessione alla Francia della Contea di Nizza (città che era stata finora sede di divisione, oltre che di sessione estiva del parlamento sabaudo di Torino, nella solidità storica delle sue origini italiane), scomparvero le tre suddivisioni principali esistenti (quali la stessa Nizza, Sanremo ed Oneglia), e sul residuo territorio di Ponente rimasto al Re di Sardegna fu creata l'anno dopo la provincia di Porto Maurizio. E ciò dopo che la scelta iniziale era caduta su Sanremo, sede preferita per il suo prestigio internazionale dal re Vittorio Emanuele Il. La candidatura del centro mauriziano era però venuta meno su suggerimento militare, per l'eccessiva vicinanza alla Francia. Sanremo divenne invece sede di circondario, con sottoprefettura e amministrazione giudiziaria: quest'ultima cessò solo recentemente. Fino al 1923 le province liguri erano due (Genova e Porto Maurizio,  in seguito Imperia), essendo state create rispettivamente nel 1923 e nel 1927 quella di Savona e di La Spezia, costituite, sottraendo comuni alla provincia di Genova e di Massa Carrara. Imperia, invece, com'è noto, è sorta nel 1923, dall'unione di Oneglia e Porto Maurizio, oltre che di ben nove comuni minori posti nell'immediato entroterra.

Il territorio comunale, che si estende per 45, 24 km2, è costituito sia da una zona costiera lunga una decina di km tra i comuni di Diano Marina e San Lorenzo al Mare sia da vari sistemi vallivi paralleli, cioè ad est quello ampio dell'Impero, ad ovest quello articolato del Rio Vasia (o Caramagna) con gli affluenti Rio Madonna e Rio Moltedo e ancor più ad ovest quello del Prino. I due centri maggiori, tuttavia, a quasi un secolo dalla loro unione come città, e quindi anche capoluogo di provincia, presentano ancora caratteri di spiccata individualità e originalità.

Pierluigi Casalino

Redazione

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