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Economia | 18 ottobre 2021, 07:11

Economia e covid-19, la provincia di Imperia ultima nel Nord-Ovest per produzione e distribuzione di beni e servizi: -6,9%

I dati emergono dall’analisi realizzata da Unioncamere sul valore aggiunto del 2020 e i confronti con il 2019. Nonostante la pandemia, però il nostro territorio registra investimenti sul 'green' e la 'blue economy'

Economia e covid-19, la provincia di Imperia ultima nel Nord-Ovest per produzione e distribuzione di beni e servizi: -6,9%

Alla fine del 2020 tutte le province italiane hanno chiuso con il segno meno, all’interno del proprio bilancio, la voce relativa al valore aggiunto ossia la misura dell'incremento di valore, appunto, che si verifica nell'ambito della produzione e distribuzione di beni e servizi finali grazie ai fattori produttivi adoperati a partire da beni e risorse primarie iniziali. In questo quadro ha agito, come era prevedibile, la crisi economica derivante dalla pandemia da coronavirus. 

A soffrire di più sono stati il Nord (-7,4%), le aree a maggiore vocazione industriale (-7,9%) in particolare dove insistono i sistemi della moda e della cultura, quelle a più elevata presenza di piccole imprese (-7,5%) contro una media nazionale del -7,1%). I dati emergono dall’analisi realizzata dal Centro Studi 'Tagliacarne' e Unioncamere sul valore aggiunto provinciale del 2020 e i confronti con il 2019. Esaminando l’area del Nord Ovest, l’ultima provincia in classifica è quella di Imperia (20.679 euro) che a livello nazionale è al 68° posto e nel contempo chiude anche quella regionale dove al primo posto c’è Genova  (30.248 euro), poi La Spezia (25.380), ed infine Savona (24.720). Per quanto riguarda la perdita di valore aggiunto rispetto al 2019, i dati di Unioncamere-Infocamere evidenziano che è stata per la provincia di Imperia del -6,9%, per Savona  -5,7%, Genova  -7,7% e La Spezia -9,6%.

Dal punto di vista settoriale a essere penalizzate maggiormente sono state le aree manifatturiere (-7,9%) ed in particolare quelle a più intensa vocazione nel tessile e abbigliamento (-8,1%) e nella cultura (-7,9%). Le grandi perdite registrate dal manifatturiero si collegano alle problematiche generate dal lockdown con la sospensione di diverse attività che hanno avuto riflessi su intere filiere. Infatti, nelle province in cui è stato maggiore il numero delle attività sospese, si riscontrano le variazioni peggiori: 36 di queste province su 40 complessive interessate dal fenomeno sono nel Centro-Nord.

L’economia 'blu e verde' invece, si sono rilevate armi importanti in diversi territori per limitare i danni della pandemia sulla ricchezza prodotta. Sei province su dieci con la quota maggiore di imprese che hanno fatto investimenti green nel periodo 2016-2020 hanno retto meglio della media nazionale e tra queste quella di Imperia (-6,9%), contro il - 7,1% del valore aggiunto nazionale.

Mentre le 48 province in cui il peso dell’economia del mare è più elevato fanno registrare cali del -6,6% contro la media nazionale del 7,1%. Su questo fronte Savona (-5,7%) e Imperia (-6,9%) sono le province che maggiormente hanno saputo capitalizzare l’elevato peso che il mare ha nel caratterizzare le loro economie.

Redazione

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