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Attualità | 29 novembre 2021, 07:11

Edilizia, nel terzo trimestre sono nate 264 imprese, ma non basta: la provincia di Imperia in fondo alla classifica regionale

Le chiusure sono state invece, 185 e in totale il saldo si attesta a +79. Segue solo La Spezia con 221 nuove attività e 149 cessazioni. Bene Genova con 806 nuove iscrizioni camerali, ma 607 sono state le cancellazioni

Edilizia, nel terzo trimestre sono nate 264 imprese, ma non basta: la provincia di Imperia in fondo alla classifica regionale

Il terzo trimestre del 2021 ha registrato numeri soddisfacenti sul fronte dell'economia ed in particolare è stato attestato che in Liguria sono nate 1.557 imprese mentre 1.149 hanno cessato l'attività. Il saldo positivo è quindi di 448 unità. L'edilizia è il settore che ha registrato la stragrande maggioranza di nuove aperture. 

Nello specifico, dall'inizio di luglio alla fine di settembre, la provincia di Genova ha contato 806 nuove iscrizioni camerali e 607 cancellazioni (saldo +199), quella di Imperia ha registrato 264 nuove nate e 185 chiusure definitive (saldo +79), la Spezia rispettivamente 221 e 146 (+75) e Savona 306 e 211 (+95). La nostra provincia quindi è al terzo posto della classifica regionale. 

Focalizzandoci sul Nord Ovest, in Valle d'Aosta le nuove iscritte sono state 107, a fronte delle 63 cancellazioni (saldo +44) mentre è il Piemonte a registrare numeri importanti ponendosi in sesta posizione tra le regioni italiane, con il 7,7% delle aziende dell'intero Paese.  Alla fine fine si settembre sono state contate 1.409 aziende attive in più rispetto al 30 giugno. 

Nel dettaglio Torino registra +0,40% e Vercelli (+0,38%) ed entrambe le province mostrano le performance migliori, superando la media regionale. Verbania (0,26%), Alessandria (0,25%), Cuneo (0,25%) e Novara (0,24%) segnano tassi di crescita attorno al quarto di punto percentuale. Asti, infine, mostra la dinamica meno intensa, fermandosi al +0,18%.

A livello nazionale il saldo tra aperture e chiusure nel terzo trimestre 2021 si attesta al di sopra di quota 20mila imprese (per l’esattezza 22.258), una soglia superata solo due volte nei trimestri estivi del decennio pre-pandemico. A spingere sulla vitalità del sistema imprenditoriale nel trimestre da poco concluso sono state le costruzioni che, con 6.200 imprese in più, hanno contribuito per il 28% al bilancio positivo del periodo.

Il saldo positivo è costituto dalla differenza tra le 40.133 imprese che hanno cessato definitivamente l'attività fra luglio e settembre - il dato più basso nella serie degli ultimi dieci anni - e le 62.391 che, invece, l'hanno avviata, consentendo che lo stock arrivasse a 6.166.416.

Redazione

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