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Attualità | 09 dicembre 2021, 14:35

Imperia: sospensione dei tamponi 'testing' nelle scuole, lettera aperta di molti genitori del capoluogo

Indirizzata al Presidente della Regione Giovanni Toti, al Sindaco Claudio Scajola, al Presidente della Provincia, al Direttore Generale dell’Asl 1, al Provveditore agli Studi e al Prefetto Armando Nanei

Imperia: sospensione dei tamponi 'testing' nelle scuole, lettera aperta di molti genitori del capoluogo

Una lunga serie di genitori di Imperia ha inviato una ‘lettera aperta’ al Presidente della Regione Giovanni Toti, al Sindaco Claudio Scajola, al Presidente della Provincia, al Direttore Generale dell’Asl 1, al Provveditore agli Studi e al Prefetto Armando Nanei, visto che, martedì scorso, è stata comunicata la sospensione dei tamponi testing nelle scuole, da parte di Asl 1.

“Lo scorso 4 novembre l’Istituto Superiore di Sanità – scrivono i genitolri - ha approvato tale metodologia ora sospesa. La finalità era quella di riuscire a differenziare l’effettivo rischio di contagio all’interno dei vari ambienti, in modo tale da poter preservare il diritto allo studio ed all’istruzione che in questi due anni sono stati sacrificati. A solo u n mese dalla sua approvazione, in una regione che non ha ancora una situazione di gravità tale da non essere classificata come bianca, come genitori veniamo a sapere che è un sistema non attuabile”.

“Siamo in emergenza da due anni e, come famiglie abbiamo sempre accettato tutte le conseguenze di quello che le istituzioni non riescono a fare. Ora chi doveva prevedere un diverso organico, una diversa capacità di analisi, una diversa capacità logistica di test? Dalla comunicazione di Asl 1, sembra che questo nuovo tipo di tracciamento si possa utilizzare solo quando ci sono pochi contagi ovvero quando è meno utile, o meno determinante. Ora servono risposte adeguate. Ad ognuno dei referenti di questa lettera spetta l’onere di intervenire per quanto di sua spettanza perché questa nuova procedura di tracciamento sia attuata ed operativa, sia per il diritto allo studio dei nostri figli, sia per la sicurezza dei nostri cari, perché il non tracciare vuol dire non interrompere la linea di contagio, e la quaranten a interrompe solo una possibilità di tutte le relazioni che hanno le famiglie”.

“L’alternativa – terminano i genitori - sarebbe quella di ammettere che il diritto allo studio è l’ultimo diritto che si vuole tutelare. Siamo in emergenza, lo sappiamo bene come cittadini e come famigli e, speriamo vivamente, che lo sappiano altrettanto bene le istituzioni”.

Angela Panzera

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