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Attualità | 17 gennaio 2022, 15:27

Peste suina, circa 16mila cinghiali infetti, Piana: "Non sappiamo quanto durerà l'emergenza"

La Regione nei prossimi giorni farà una ulteriore ordinanza che non andrà a sovrapporsi a quella ministeriale, ma il cui scopo è chiarire quali saranno le aree considerate off limits

Le immagini della conferenza stampa

Le immagini della conferenza stampa

Difficile stabilire quali potranno essere i danni economici arrecati ad esempio alle strutture ricettive che potranno avere meno incassi, anche perché non sappiamo quanto potrà durare questo periodo. Noi ci auguriamo che duri il meno possibile, siamo partiti bene, presto”. Lo ha detto il vice presidente della Regione e assessore all’agricoltura Alessandro Piana questo pomeriggio nel corso del punto stampa sulla peste suina che ha portato all’ordinanza ministeriale di chiusura dei boschi in Liguria, in particolare nelle province di Genova e Savona, e in Piemonte, in provincia di Alessandria.

La conferenza stampa

È chiaro – continua Piana - che con il confronto con le realtà agricole ci sarà da fare un monitoraggio per la stima dei danni economici da proporre al ministero. Ho pensato anche con i miei dirigenti di riaprire una sorta di misura 21 per i danni agli agricoltori come durante il lockdown, anche se in questo mi auguro siano molto più bassi”.

Sul fronte dell’epidemia, finora i casi accertati sono otto, tre in Liguria e cinque in Piemonte, mentre altri due sono in fase di verifica. La Regione nei prossimi giorni farà una ulteriore ordinanza che non andrà a sovrapporsi a quella ministeriale, ma il cui scopo è chiarire quali saranno le aree considerate off limits.

L’ordinanza attuale è oltremodo prudenziale – ha commentato il presidente della Regione e assessore alla sanità Giovanni Toti – Entro un paio di settimane anche alla luce di quello che accadrà nella ricognizione delle carcasse, si ridisegnerà l’ordinanza in termini perimetrali, ovvero con meno comuni interessati, sia in termini delle deroghe. Siccome sappiamo bene che non si possono aspettare tre settimane senza dare ai cittadini alcune spiegazioni che nell’ordinanza ministeriale sono contenute, ma non sempre di facile lettura, nelle prossime ore, mi auguro mercoledì, il vice presidente Piana con i servizi veterinari della Regione, con l’istituto zoo profilattico e Anci elaboreranno un’ordinanza regionale al fine di dare ai cittadini un vademecum di quello che si può e non si può fare, dei luoghi che sono frequentabili o meno. È chiaro a tutti che i cinghiali frequentano anche luoghi altamente antropizzati delle nostre città, non si può escludere che un cinghiale infetto può frequentare anche luoghi non interdetti, ma occorre continuare a vivere e quindi non possiamo chiudere tutto, i boschi sono chiaramente più frequentati dai cinghiali che non via XX Settembre, anche se è capitato di vederli in via XX Settembre”.

Il piano prevede, oltre al monitoraggio, anche l’abbattimento selettivo dei cinghiali infetti, che secondo le stime ammonterebbero a circa 16mila. L'abbattimento selettivo, spiega Toti “deve avere alcune caratteristiche, ci vorranno alcuni giorni perché occorre individuare l’area”.

Sul fronte dei ristori, “ho già chiesto ai ministri Speranza e Patuanelli, di pensare a una serie di risarcimenti per le persone colpite dai divieti, come anche delle deroghe in tema di agricoltura, silvicoltura e della raccolta del legno. In altri casi, come l’abbattimento degli allevamenti domestici di suini, è chiaro debba prevedere un risarcimento a chi perde i propri capi di bestiame”.

Francesco Li Noce

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