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Politica | 28 marzo 2022, 11:40

Morte del meccanico Luca Cardone, la Procura di Imperia chiede 8 mesi per l'imputato: è accusato di omicidio stradale

L'incidente è avvento a Taggia, in via Beglini, il 27 settembre del 2017. Secondo l'accusa il motociclista viaggiava a 137 km, oltre il doppio del limite consentito, ma l'imputato avrebbe dovuto dare la precedenza

Morte del meccanico Luca Cardone, la Procura di Imperia chiede 8 mesi per l'imputato: è accusato di omicidio stradale

Ammonta a 8 mesi di carcere la richiesta di condanna invocata dal pm di Imperia, Andrea Pomes, nei confronti di L.F, 36enne originario di Sanremo e domiciliato a Ospedaletti, accusato di omicidio stradale. L'imputato è accusato di aver provocato la morte del 27enne Luca Cardone, meccanico di Ospedaletti. 

Il drammatico incidente risale al 27 settembre del 2017 ed è avvenuto a Taggia, in via Beglini all’altezza del distributore Erg sulla strada che porta all' A10. L'imputato era alla guida di una Ford Ka e stava percorrendo via Morene in direzione monte-mare. Secondo l'accusa "giunto nei pressi di una stazione di servizio, fermava il veicolo accingendosi ad effettuare una manovra di svolta a sinistra per immettersi nell'area di riferimento omettendo di dare la dovuta precedenza ai veicoli provenienti dall'opposta direzione di marcia".

L’impatto tra la due ruote e l’auto è stato tremendo. La moto, di grossa cilindrata, è finita contro il muro mentre il corpo del giovane è rimasto sul selciato. Sul posto è intervenuto il personale medico del 118 che ha tentato l’impossibile per rianimare il 27enne ma, purtroppo, per lui non c’è stato nulla da fare.

Come riportato nella ricostruzione dell'accusa l'imputato pur avendo materialmente cagionato la morte del giovane motociclista lo stesso andava ad una velocità "non consona alla condizione e stato dei luoghi". Nello specifico è stato riscontrato che pur essendoci un limite di 50 km orari, in quello specifico tratto di strada, la "velocità accertata era pari a 137 km orari". Inoltre, l'imputato è risultato totalmente 'pulito' agli accertamenti eseguite sul tasso alcolico e su eventuale uso di sostanze stupefacenti. 

Durante la propria arringa, il difensore dell'imputato Luca Ritzu, ha chiesto l'assoluzione poichè l'imputato oltre ad essere incensurato non poteva prevedere "che sbucasse da quella curva una moto condotta a 137 km orari, oltre il doppio del limite consentito". La sentenza del giudice Antonio Romano è attesa per lunedì 4 aprile. La famiglia della vittima non si è costituita parte civile. 

Angela Panzera

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