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Imperia Città | 04 maggio 2022, 15:50

Omicidio di Tina Boero, chiesti 20 anni di carcere per Sartori. Il pm: "Odiava la moglie e il cane. Non si è mai pentito nè ha mai pianto per quanto commesso" (foto e video)

Oggi il pm Politi ha effettuato la requisitoria nell'ambito del processo, davanti la Corte d'Assise di Imperia, per il delitto avvenuto a Rocchetta Nervina nell'aprile dello scorso anno. L'imputato ha sgozzato sia la consorte che la cagnolina Luna

Omicidio di Tina Boero, chiesti 20 anni di carcere per Sartori. Il pm: "Odiava la moglie e il cane. Non si è mai pentito nè ha mai pianto per quanto commesso" (foto e video)

20 anni di carcere: questa la richiesta di pena formulata oggi dal pm di Imperia Antonella Politi per Fulvio Sartori, l'81enne ex guardia forestale accusato di aver ucciso, all’alba del 19 aprile dello scorso anno a Rocchetta Nervina, la moglie Tina Boero, 80 anni, e la loro cagnolina Luna.

Il pm oggi è stato impegnato in una lunga requisitoria dinanzi la Corte d’Assise di Imperia presieduta dal giudice Laura Russo con a latere Francesca Minieri. Secondo la ricostruzione dell’accusa e anche del medico legale l’imputato avrebbe prima colpito alla testa la moglie con un batticarne e poi l’avrebbe sgozzata. Venne sgozzata anche la piccola cagnolina.

“Nessun dubbio che l’omicidio sia riconducibile a Fulvio Sartori, ha esordito l’accusa. Fu lui stesso a dire al 112, quando ha chiamato, ‘ho ammazzato mia moglie’. L’imputato era un ex guardia forestale e anche cacciatore. Le modalità cosi efferate dell’omicidio potrebbero ricordare quelle usate nell’uccidere gli animali. In tanti lo hanno descritto come un persona tranquilla, ma non chiusa. Socievole e abituata a raccontare barzellette, una persona che non aveva patologie. L‘unico a dire che ultimamente era più stanco e triste è stato il nipote. Comunque, ha chiosato il pm, era lucido non aveva né vuoti di memoria né amnesie”.

Anche se il reato di omicidio non è stato contestato con l’aggravante della premeditazione il pm Politi ha comunque evidenziato alcune circostanze che hanno fatto emergere come la convinzione e la determinazione di portarlo a compimento sia comunque maturata nei giorni antecedenti al 19 aprile del 2021.

“Ha ucciso pure il cane, ha affermato il pm, e anche questo forse lo aveva già premeditato anche se l’imputato ha detto che lo ha ucciso per non lasciarlo solo. Proprio nel secondo colloquio con i consulenti ha riferito che la decisione di uccidere la moglie era emersa anche nei giorni precedenti così come ha riferito di essere totalmente sottomesso alla moglie, ma di non essere mai stato insultato da lei. Ha poi precisato che se non sarebbe riuscito a ucciderla sarebbe andato in prigione.  Sartori – ha chiosato il pm Politi- non è il vecchietto che uccide la moglie anziana per non lasciarla sola. Quando i parenti dicono che è stato quasi un atto d’amore, lo proteggono. Voglio ricordare che la signora è stata decapitata. Non ha avuto empatia, non ha pensato di infliggere sofferenze indicibili alla donna che era con lui da 52 anni. La stessa donna si è accorta di quello che stava succedendo. La Boero volva bene a suo marito ed è stata svegliata brutalmente da un colpo ricevuto in testa di un batticarne; Sartori avrebbe potuto prendere un cuscino e soffocarla, ma ha usato invece, una modalità efferata che esprime rabbia repressa e odio nei confronti della moglie e di ciò che le apparteneva. La povera vittima ha subito tre ferite all’emivolto e poi è stata sgozzata. Non l’ha uccisa subito, ha fatto dei tentativi. E’ stato abominevole. Quello messo in scena dal Sartori è stato un film dell’orrore. Ha visto in faccia il suo assassino che prima le ha dato un colpo in testa e poi ha iniziato a tagliarle la faccia e infine l’ha sgozzata. E’ stato quindi un omicidio crudele ed efferato”.

Una circostanza su cui il pm ha posto in particolar modo l’accento è stata quella relativa al fatto che “Sartori non si è mai pentito. Non è mai apparso sconvolto neanche dopo omicidio, non ha mai pianto. Aveva sì gli occhi di ghiaccio, appariva un po’ come uno ‘zombie’ per quanto accaduto, ma non ha mai pianto. Già dalla telefonata del 118 non sembra abbia la voce di un uomo sconvolto né ha mai detto di esserlo”.

"Non c’era una situazione cosi pesante da indurre un uomo, ha sottolineato l'accusa, da sempre mite a uccidere sua moglie in quel modo e a passare quel che resta della sua vita in carcere. Ma c'erano invece odio e livore maturati nel tempo e non sono frutto di patologie. Odio e risentimento culminati in quest’atto terribile. L'imputato poteva chiedere aiuto alla famiglia anche perché erano giorni che rimuginava sul fatto. La cagnetta Luna poverina si è anche lei resa conto di quanto stava succedendo e ha iniziato ad abbaiare, per questo l'ha uccisa. La sua uccisione è stato un atto gratuito. I parenti si sarebbero potuti prendere cura di lei e invece Sartori l'ha uccisa. Sia l'omicidio della moglie che l'uccisione del cane sono sono avvenuti al culmine di una reazione d'impeto".

"Non mi convince la tesi, ha concluso il pm Politi, di un uomo che non vedeva via d’uscita e se fosse morto la moglie sarebbe rimasta sola e la cagnolina senza padrone: non è una vicenda dai risvolti pietistici. Sartori, l'ha detto lui stesso, preferiva il carcere al posto di rimanere in casa con lei, quella casa era il suo carcere interiore. Un'odio quindi per la moglie e per tutto quello che rappresentava e odiava anche il cane. Voleva chiudere con la moglie e con tutto ciò che gli apparteneva". 

 

Angela Panzera

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