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Economia | 10 maggio 2022, 09:15

Alpi Food unisce imprenditori, istituzioni ed eccellenze locali per fare rete con un'unica squadra a Milano-Cortina 2026

Successo al convegno di Daverio con i Presidenti delle Regioni Lombardia, Piemonte, Liguria ed il comune di Cortina sotto l’egida del Mise

Alpi Food unisce imprenditori, istituzioni ed eccellenze locali per fare rete con un'unica squadra a Milano-Cortina 2026

«Insieme si può»: lo ripete Marco Colombo, sindaco di Daverio e imprenditore del food capace di organizzare un'iniziativa di squadra unica ed eccezionale.

Merito di Alpi Food, l'appuntamento che ha riunito alcuni degli imprenditori del food, ma non solo, più importanti dell'arco alpino, istituzioni, dirigenti di consorzi e associazioni, i presidenti delle Regioni Lombardia (Attilio Fontana), Piemonte (Alberto Cirio) e Liguria (Giovanni Toti) Regione, nonché il vicesindaco di Cortina) Luigi Alverà), attorno al ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti

« Le Olimpiadi sono una grande occasione per le cose belle che possiamo costruire su un territorio che va dalle Alpi al mare. Serve quest'energia emotiva che qui oggi è presente per fare sistema - ha esordito proprio Giorgetti «Associare le Olimpiadi al food è corretto perché quando è nata l’idea olimpica - ha detto ancora Giorgetti - ho cercato di spiegare che queste sarebbero state le Olimpiadi delle Alpi, non di Cortina o Milano (e infatti all'inizio, tra l'altro, doveva esserci Torino...). L'aspetto turistico, economico e agroalimentare delle Alpi: ecco cosa dobbiamo "vendere". In Italia tutto è bello e buono ma bisogna sfruttare questo vantaggio».

Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha aperto il convegno-evento a cui hanno poi partecipato in diretta anche il collega piemontese Alberto Cirio e quello ligure Giovanni Toti. Davanti a tutto, c'è la parola "territorio": «Tra quattro anni ospitiamo un evento con un impatto economico di molti milioni e che favorirà 36 mila posti di lavoro - ha detto il governatore lombardo - lasciando i suoi frutti sul territorio. Efficienza, organizzazione e qualità tecnologiche sono le chiavi ma, prima di tutto, quando qualcuno arriva da fuori nelle nostre zone cerca il food».

Una rete è fatta da tanti fili che si uniscono, e iniziare a cucirla da un comune piccolo come Daverio è sinonimo di visione: all'inizio, infatti, contano idee, bravura e capacità di unire dal basso, come ha detto anche Giorgetti. Tutte qualità che Marco Colombo e il parterre radunato a Daverio possiedono: «Questa è una pista di decollo per opportunità che poi sono un volano per altre occasioni» ha detto Federico Silvestri, ad del Sole 24 Ore Eventi.

Fabio Leonardi, consigliere all'internazionalizzazione di Assolatte e ad di Igor Gorgonzola, ha usato parole capaci di colpire e lasciare il segno. «Imprenditori, dovete svegliarvi un po’ di più perché avete l'opportunità di fare sistema: se nel settore siamo cresciuti da 40 a 50 miliardi di export nonostante due anni pandemici, con la giusta promozione e grazie alla "rete" qui rappresentata pensate a dove si potrebbe arrivare da qui al 2026». Leonardi ha poi chiesto l'intervento di Giorgetti per sbloccare i contratti di sviluppo («Ci sono 100 progetti che aspettano risorse») e il ministro ha dato proprio a Daverio la notizia dello stanziamento di 100 miliardi in questa direzione.

Luigi Alverà, vicesindaco Cortina («Respiro una grande emozione capace di trascinare»), lo chef varesino Roberto Valbuzzi Il food racconta ciò che siamo, bisogna creare una rete imprenditoriale e valorizzare le eccellenze di tanti produttori ma se noi ristoratori non siamo in grado di portare i prodotti del territorio al nostro cliente, la rete si spezza. L'obiettivo deve essere valorizzare ogni singolo paese con la sua eccellenza») e Antonio Marano, direttore commerciale della Fondazione Milano Cortina, hanno prodotto energia positiva e sogni concreti. 

«C'è voglia di fare sistema - ha detto Marano - perché questo è un evento che capita una sola volta nella vita. Le Olimpiadi di Torino sono state poco sviluppate dal punto di vista territoriale. La grande novità di quelle del 2026 è questa: per la prima volta sono le Olimpiadi che si adeguano ai territori e tutto ciò che viene fatto è solo per valorizzarli. A Torino poi furono chiuse le piste, qui invece c’è l’impegno di sfruttare per anni le strutture che verranno create. Dal Nordamerica e dall'Europa del Nord ma non solo arriveranno 300 mila stranieri, resteranno qui a lungo e utilizzeranno solo prodotti locali. Non sarà un’Olimpiade solo sportiva. Si parte da Daverio, dove Colombo ha messo in piedi questo evento che illumina la via».

Marco Riva, presidente del comitato regionale Coni Lombardia, ha messo in evidenza come «qui ci sia una visione che non si focalizza solo sulla parte olimpica. Alpi Food è una fantastica idea perché parla di territorio e parte dal territorio».

La chiusura è stata ancora di Marco Colombo: «Questo è un lavoro fatto con tanti colleghi sindaci, anche dell’associazione EU-Polis, per esaltare le nostre eccellenze a livello internazionale. Lavorare di squadra è l'aspetto più importante in cui forse non siamo mai riusciti: oggi possiamo farlo. Alpi Food siamo tutti noi».

L’incontro presentato da Vito Romaniello Caporedattore di LaPresse è visibile all’indirizzo:

https://www.facebook.com/torinoggi.it/videos/840122176897180


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