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Attualità | 23 maggio 2022, 07:14

Lo scrittore imperiese Marino Magliani finalista dello ‘Strega’, racconta la sua opera ‘Il cannocchiale del tenente Dumont’

La proclamazione della cinquina che si contenderà il prestigioso premio si terrà l'8 giugno a Benevento, al Teatro Romano, alla presenza dei dodici candidati

Lo scrittore imperiese Marino Magliani finalista dello ‘Strega’, racconta la sua opera ‘Il cannocchiale del tenente Dumont’

Lo scrittore imperiese Marino Magliani, ospite della nostra redazione di via Schiva a Imperia per il ‘Cafè  Forte’ di oggi, fresco finalista del prestigioso Premio Strega,   col suo romanzo ‘Il cannocchiale del tenente Dumont’(L'Orma), presentato da Giuseppe Conte, ci parla della sua 'creatura'. 

Nato a Dolcedo nel 1960, il noto scrittore e traduttore che vive tra Prelà e l'Olanda, è  in attesa della proclamazione della cinquina finalista che si terrà l'8 giugno per il secondo anno consecutivo a Benevento, al Teatro Romano, alla presenza dei 12 candidati e del pubblico. Il vincitore sarà proclamato giovedì 7 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma.

   

La Trama. Estate 1800. Tre soldati napoleonici stanchi della guerra. Alle loro spalle la campagna d'Egitto e i suoi inferni, leniti appena dalla scoperta di una nuova, dolce droga: l'hascisc. Travolti dalla baraonda di Marengo, “la battaglia che alle cinque era persa e alle sette era vinta”, disertano e si danno alla macchia. Sulle tracce dei tre si mettono gli emissari del dottor Zomer, un medico olandese che ha orchestrato un singolare ‘esperimento sanitario’ per indagare gli effetti della nuova sostanza. Smarriti in un paesaggio ligure che pullula di spie e uniformi ormai tutte indistintamente nemiche, Lemoine, Dumont e Urruti, un capitano erudito, un tenente sognatore e un rude soldato basco, incontrano sulla propria strada amori difficili, illusioni perdute e la gioia del sole. Scopriranno così la libertà di scrollarsi di dosso la Storia per inseguire una vita fatta di attimi e di scelte.

Forte di una prosa di precisa bellezza, Marino Magliani dirige una narrazione mossa e visionaria, alternando la velocità della grande avventura all'ampio respiro della pittura di paesaggio.

Diego David, regia di Mirko D'Alessandro

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