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Politica | 31 maggio 2022, 11:39

Imperia: giovani e voglia di lavorare, i GD sull'inchiesta "I ragazzi non vogliono essere sfruttati"

"Il nostro messaggio agli imprenditori del territorio è: rispettateci, pagateci il giusto e pagateci di più, e il vostro lavoro sarà il nostro lavoro" - affermano i Giovani Democratici.

Imperia: giovani e voglia di lavorare, i GD sull'inchiesta "I ragazzi non vogliono essere sfruttati"

"Lo vogliamo dire con forza e determinazione: noi giovani vogliamo lavorare e abbiamo già dimostrato più volte e concretamente il nostro impegno, ma chiediamo che il lavoro che ci viene offerto non leda la nostra dignità". 

E' il punto di vista dei Giovani Democratici che hanno così replicato alla nostra inchiesta tra gli imperiesi in merito ai ragazzi e alla voglia di lavorare (LEGGI LA NOTIZIA).  "Confessiamo che molte delle risposte dei nostri concittadini hanno suscitato in noi un certo sentimento di sorpresa. Partiamo dal presupposto che le nuove generazioni, soprattutto in questi due anni di pandemia, hanno rappresentato un esempio per l’intera collettività. Noi giovani abbiamo sacrificato gli anni migliori della nostra vita col fine di proteggere i nostri cari. - commentano i Giovani Democratici - Abbiamo rinunciato alla socialità, agli amici e alla spensieratezza in nome della responsabilità comune. Oggi però, come d’altronde ogni qual volta la stagione estiva si presenta alle porte, dobbiamo subire l’epiteto di “scansafatiche”, imposto da alcuni imprenditori in cerca di personale".

"Nelle scorse settimane, noti imprenditori del settore della ristorazione hanno addirittura affermato che i giovani che si affacciano alla loro prima esperienza lavorativa non dovrebbero nemmeno pretendere di essere pagati. - proseguono - Abbiamo assistito attoniti a una macabra generalizzazione generazionale con un altro noto imprenditore che ha affermato nelle scorse settimane che i giovani “preferiscono tenersi stretto il fine settimana per divertirsi con gli amici. E quando decidono di provarci, lo fanno con l’arroganza di chi si sente arrivato”. Spesso la mancanza di personale diventa il pretesto perfetto per dare la colpa anche al reddito di cittadinanza".

"Si tratta dunque di un modo di screditare il giovane lavoratore o la giovane lavoratrice come se il rapporto di lavoro fosse unidirezionale, ma la verità è un’altra. L’impiegato vuole essere rispettato con un contratto regolare, un orario di lavoro definito e una paga orario degna di un paese civile come ci vantiamo di essere. Purtroppo però non sta a noi sottolineare l’inesistenza, spesso e volentieri, di offerete di lavoro che racchiudano queste poche ma basilari prerogative. - sottolineano i giovani Dem - Molti dei nostri stessi iscritti ai Giovani Democratici hanno ricevuto a offerte di lavoro da cinque euro l’ora per otto ore al giorno, talvolta senza il riposo settimanale, che ricordiamo essere ai sensi della legge un diritto inderogabile del dipendente".

"Queste condizioni di lavoro, che sono più comuni di quanto si pensi, hanno un solo nome: sfruttamento. Nessun nostro coetaneo o coetanea vorrebbe sacrificare l’estate per entrare nel mondo dello sfruttamento. Non a caso molti giovani scelgono sempre più di svolgere il proprio lavoro stagionale nelle grandi catene di supermercati o in negozi di vendita al dettaglio, dove sanno che ad attenderli ci sarà un contratto regolare e una paga orario non inferiore agli otto euro l’ora. Siamo convinti che un lavoro dignitoso e rispettoso del dipendente, inteso come persona e non come una risorsa ad uso e consumo dell’imprenditore, possa garantire alla domanda di lavoro un’offerta altrettanto cospicua".

"Per questo motivo riteniamo che la lotta contro lo sfruttamento stagionale sia ancora lunga, ma come Giovani Democratici stiamo lavorando affinché la consapevolezza dei propri diritti di coloro che oggi si affacciano sul mondo del lavoro, possa diventare il mezzo sociale per vincere contro ogni sopruso e abuso. Noi giovani abbiamo voglia di lavorare, ma non alle regole del depauperamento della dignità umana. Il nostro messaggio agli imprenditori del territorio è: rispettateci, pagateci il giusto e pagateci di più, e il vostro lavoro sarà il nostro lavoro" - concludono.

C.S.

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