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Attualità | 02 giugno 2022, 07:11

La signora Caterina di San Bartolomeo al Mare non deve pagare la super bolletta a Rivieracqua. E arrivano anche le scuse del presidente Mangiante

Dopo il nostro articolo. Riconteggiati i consumi "imputabili a errore di lettura generatosi ai tempi delle gestioni comunali" e riconosciuto anche un indennizzo "per il mancato rispetto degli standard di qualità commerciale"

La signora Caterina di San Bartolomeo al Mare non deve pagare la super bolletta a Rivieracqua. E arrivano anche le scuse del presidente Mangiante

Gentile signora Caterina, in relazione al recente incontro presso i nostri uffici con il Suo delegato, si conferma di aver provveduto a ricostruire i consumi sulla dell’andamento storico dell’utenza e, in particolare, stornando il consumo di 1000 metri cubi determinato da un ripetuto errore di lettura generatosi ai tempi delle gestioni comunali antecedenti a Rivieracqua”. È l’inizio della lettera con la quale il presidente di Rivieracqua Gian Alberto Mangiante si rivolge alla signora Caterina, 88 anni, di San Bartolomeo al Mare, che fino a ieri, dal Natale del 2019 è vissuta ogni giorno nell'angoscia che le togliessero l'acqua potabile in casa.

La storia di malaburocrazia sollevata dal nostro giornale è arrivata fino ai piani alti del Consorzio idrico e nei giorni scorsi c’è stato il lieto fine, con le scuse di Rivieracqua alla signora Caterina.

Il residuo da pagare -prosegue Mangiantecomprese le bollette scadute nel 2022 ammonta a euro 319, 44 che potrà essere pagato a rate concordando con gli uffici il numero di mensilità nel massimo di 5. Si rammenta altresì che in base alle norme Arera sulla prima bolletta in emissione Le sarà riconosciuto un indennizzo pari a 30 euro per il mancato rispetto degli standard di qualità commerciale”.

Spiacenti per il disguido occorso, ma consapevoli di aver positivamente ricostruito l’accaduto porgiamo ancora le nostre scuse”, conclude Gian Alberto Mangiante.

Per chi non ricordasse la storia, poco prima del Natale 2019, il Consorzio dell’acqua pubblica aveva ‘svuotato’ il conto corrente, attraverso la domiciliazione bancaria, della signora Caterina per una fattura pari a 3.799,60 euro risultanti da un consumo in un anno 1.254 metri cubi d'acqua.

Facile immaginare quale potesse essere lo stato d’animo di una persona arrivata a quell'età e vedersi, letteralmente, svuotare il conto corrente, andare allo sportello al pubblico di Rivieracqua e come unico supporto ricevere un modulo da compilare.

A quel punto la signora Caterina, in lacrime, si era rivolta ai vicini di casa in cerca di aiuto e insieme a loro ha cominciato la sua battaglia che oggi si è conclusa. 

Diego David

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