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Al Direttore | 12 giugno 2022, 07:22

La Liguria di Ponente nel clima rivoluzionario della fine del XVIII secolo: il racconto dello storico Casalino

Nella primavera del 1794 i Francesi, superate le Alpi Marittime, entrarono nel territorio ligure, occupando Oneglia e Loano, per impedire le comunicazioni tra i Piemontesi e gli Inglesi, già installati in Corsica

La Liguria di Ponente nel clima rivoluzionario della fine del XVIII secolo: il racconto dello storico Casalino

Oggi lo storico Pierluigi Casalino ci parla della Liguria di Ponente nel clima rivoluzionario della fine del XVIII secolo.

Il 17 ottobre 1777 la sconfitta del generale inglese Burgoyne, a Saratoga, aveva praticamente orientato a favore degli insorti federati la guerra americana d'indipendenza (e dopo pochi anni la costituzione degli Stati Uniti avrebbe scosso l'Europa, coincidendo con la proclamazione dei diritti dell'uomo). Nel luglio del 1789, gli Avvisi di Genova, informavano tutta la Liguria degli avvenimenti parigini, suscitando allarme presso i Serenissimi della Superba, i cui Inquisitori ottenevano la promulgazione di una legge sulla stampa per colpire le pubblicazioni "con una guasta idea di una falsa libertà e coi principi di una immaginaria eguaglianza, miravano a distruggere ogni sistema politico, sacro e civile". Tuttavia la simpatia verso le nuove idee dilagava e si agitavano in tutta la Liguria nuclei di elementi antioligarchici che operavano a Savona, a Sanremo e a Porto Maurizio, dove la casa di Lorenzo Gandolfo divenne la sede dei neodemocratici della Riviera di Ponente.

Nel generale clima innovatore e rivoluzionario, nel 1794 con l'avvicinarsi delle truppe francesi, dopo la presa di Tolone e la fine dell'assedio di Nizza, al Ponente ligure, i novatori, se pur ancora in minoranza rispetto alla pubblica opinione prevalentemente conservatrice,  si erano fatti baldanzosi e cospiravano più o meno segretamente nelle zone dove i simpatizzanti per la Francia erano più numerosi. Nella primavera del 1794 i Francesi, superate le Alpi Marittime, entrarono nel territorio ligure, occupando Oneglia (dove fu posto a Commissario della Francia Filippo Buonarroti) e Loano, per impedire le comunicazioni tra i Piemontesi e gli Inglesi, già installati in Corsica.

Non soltanto la neutralità era in pericolo, ma la trionfante rivoluzione era a contatto delle popolazioni liguri; di conseguenza si faceva più consistente la minaccia di sovvertimento dell'ordine costituito da parte dell'inquieta piccola borghesia e dell'insoddisfatto patriaziato minore.Infatti Genova e la Liguria nel loro complesso non tardarono a diventare il maggior centro di diffusione della propaganda rivoluzionaria in Italia. Entro il 1795 la Riviera di Ponente fino a Voltri era stata occupata militarmente dalle truppe francesi del Direttorio. E già stava per attraversare il cielo della Liguria e dell'Italia l'astro luminoso di Napoleone Bonaparte.

Redazione

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