- 03 ottobre 2022, 06:00

Si torna a studiare, si torna ad affittare!

Crescono le richieste di affitto per studenti universitari fuori sede, in salita anche i canoni mensili.

Si torna a studiare, si torna ad affittare!

Cos’è la normalità? Potremmo definirla come la conformità alle aspettative collettive. E qual è la normalità quando parliamo di affitti per studenti universitari?

La normalità era in questo caso la situazione pre covid: ovvero una situazione in cui a settembre c’erano un boom di richieste da parte degli studenti iscritti ai corsi di laurea nelle principali città universitarie e proprietari indecisi tra singoli contratti o contratti collettivi; la normalità erano richieste di canoni esagerate per pochi mq e l’arredamento della nonna che tornava buono per riempire la stanza degli universitari.

Abbiamo usato il verbo all’imperfetto per parlare di normalità perché ormai per tutti quello che sembrava normale non lo è più e quindi il ritorno degli studenti a caccia di spazi dove vivere durante gli anni universitari e i proprietari che cercano di guadagnarci fa notizia, come fosse una novità.
Noi vogliamo leggere in questa notizia soprattutto un ritorno alla normalità, ad una situazione pre pandemia in cui era ed è evidente come il mercato dell’affitto sia un settore del più ampio mercato immobiliare che conosce momenti di grande vivacità, che ha tanti tipi di target e un urgente e specifico bisogno di offerta.

La corsa al rialzo degli affitti universitari riprende quest’anno dopo due anni di sconti e ribassi:

nel 2022 i canoni di locazione delle camere singole sono cresciuti del 5%, con incrementi significativi anche soprattutto nelle grandi città universitarie principali: Milano (+10%), Bologna (+ 29%) Roma (+6%), Firenze (+16%) e Pisa (+10%). È quanto emerge dalla nostra annuale analisi sul mercato degli affitti per studenti fuori sede. 
Per una camera singola, nello specifico, si pagano mediamente 324 euro al mese, contro i 209 euro a persona richiesti per un posto letto in doppia.

Come sempre quando parliamo di medie abbiamo una sfaccettatura molto ampia tra il canone medio di 550 euro mensili di Milano, che si conferma la città italiana dove si paga di più per affittare una stanza singola, ai 450 euro di Bologna, la città che registra l’aumento più alto. I prezzi sostenuti anche a Roma con 425 euro e nel Nord Con Bolzano (400 euro) e Trento (385 euro). Scorrendo ancora il report SoloAffitti leggiamo che gli universitari a Torino pagano circa 297 euro al mese per una camera, mentre la spesa di 300 euro è quella richiesta per molte altre città come Genova, Ferrara, Siena o Trieste. Prezzi più economici per alcune università del sud come Bari e Pescara, dove si attestano sui 250 euro o nella più economica Palermo, con canoni in aumento ma fermi ai 180 euro mensili.
Crescono solo del 2% le camere doppie, a testimonianza anche del maggior appeal, ancora, delle stanze singole. Qui il costo medio è sui 209 euro e il capoluogo meneghino (+22%) anche in questo caso è in cima alla classifica delle città più care d’Italia: 367 euro/mese a persona per un posto letto in doppia. Quotazioni al rialzo netto sempre a Bologna con un +30% e una spesa media di 325 euro. Più contenuti i canoni per questa tipologia di camere a Roma, Napoli e Siena (250 euro/mese). Le camere doppie sono più a buon mercato a Genova, Bari (150 euro ciascuna) e a Palermo (125 euro).

Rispetto alle tipologie contrattuali,

i contratti agevolati a canone concordato sono largamente utilizzati nelle diverse forme del ‘canone concordato 3+2’, del ‘contratto a studenti universitari fuori sede’, e del ‘transitorio’. Questi strumenti sono scelti nell'80% dei casi perché a fronte dell’applicazione di prezzi di affitto calmierati, i padroni di casa beneficiano di una tassazione più conveniente: cedolare secca al 10%, invece del 21%, e aliquota IMU ridotta del 25%”.

I contratti agevolati trovano larga applicazione soprattutto nelle città dove gli accordi territoriali tra comune e associazioni di proprietari e inquilini sono stati aggiornati di recente o risultino comunque sufficientemente allineati ai valori di mercato degli affitti, cosa che vale ormai praticamente per quasi tutte le città universitarie analizzate, fatta eccezione per Milano dove i contratti agevolati stentano a e vengono utilizzati solo nel 31% dei, casi perché i canoni calmierati sono troppo distanti da quelli di mercato e i proprietari, di conseguenza, non trovano conveniente utilizzarli. Più utilizzato qui, nel 48%, il classico contratto libero di 4 anni + 4.

Principali richieste degli studenti.

Nella ricerca dell’alloggio gli studenti privilegiano la vicinanza ai mezzi di trasporto (71,4%) o quella direttamente alla facoltà (69,4%). L’ufficio studi di SoloAffitti ha rilevato che restano inoltre molto sostenute le richieste di stanze singole (53,1%) e tra gli optional, oltre a un arredamento moderno e confortevole, non sempre presente nelle case affittate agli studenti universitari, viene ormai ritenuta prioritaria la dotazione di wi-fi. Ancora poco importante la presenza di aria condizionata, mentre in forte discesa nelle preferenze degli studenti sono lavatrice e lavastoviglie: una scelta indotta dal bisogno di minimizzare le spese.

Infine, vista la crescita dei prezzi degli affitti e l’esigenza conseguente di condividere la stanza o l’appartamento con altri studenti, aumenta la richiesta di immobili in cui alloggino persone dello stesso sesso (12,2%).

Ricordiamo a tutti

di stare molto attenti all’autenticità degli annunci, a non versare caparre e acconti senza avere un’adeguata documentazione.

Il mercato è molto vivace, anche da questo punto di vista. Meglio affidarsi sempre a dei professionisti del settore!

Per qualsiasi informazione il nostro Team di Rental Property Manager  è a vostra  disposizione per :

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