La seconda sezione della Corte d'Appello di Genova ha confermato la sentenza emessa nei confronti di Anna Maria Ferrara, ex presidente della 'Ponente emergenza' di Bordighera. I giudici di secondo grado hanno quindi confermato la decisione del Tribunale di Imperia che hanno comminato all'imputata 3 anni e 6 mesi di carcere.
La donna, difesa dall'avvocato Marco Bosio, era accusata di concussione e all'esito del giudizio di primo grado il Collegio, Indellicati presidente, ha riqualificato il reato in estorsione. Anna Maria Ferrara quindi, anche in Appello, è stata riconosciuta colpevole della restituzione, di metà dello stipendio, circa 500 euro, da un dipendente. Per l'accusa, ciò era una sorta di "risarcimento" alla circostanza di averlo assunto. Per l'imputata inoltre, confermata l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Già in primo grado è stata infine assolta da un altro capo d'accusa, ossia da una tentata estorsione. La Corte d'Appello ha poi confermato le statuizioni disposte nei confronti delle due parti civili costituite, tutelate durante il dibattimento dall'avvocato Alessandro Gallese.
All'esito del processo svoltosi a Imperia furono poi assolti gli altri imutati ossia Franco Ferrara, fratello dell'ex presidente, e Stefano Ferrario, i quali erano accusato di aver minacciato la moglie dell’ex dipendente della pubblica assistenza alla quale la Ferrara avrebbe prestato delle somme di denaro.