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Politica | 09 dicembre 2022, 15:53

"Sentenza su autovelox di Poggi, una minchiata?". Imperia Rinasce: "Scajola arrogante e scurrile, rispetti la magistratura"

L'associazione che appoggia la candidatura a sindaco di Ivan Bracco sulle dichiarazioni del primo cittadino

"Sentenza su autovelox di Poggi, una minchiata?". Imperia Rinasce: "Scajola arrogante e scurrile, rispetti la magistratura"

Imperia Rinasce, l'associazione che appoggia la candidatura a primo cittadino di Ivan Bracco, esprime il proprio sdegno a proposito della dichiarazione rilasciata ai media dal sindaco Claudio Scajola sulla sentenza del giudice di pace del capoluogo che boccia il contestatissimo autovelox di Poggi

Di seguito il testo della nota

"L'arroganza di un uomo, sindaco di Imperia e presidente della Provincia , che sentendosi probabilmente al di sopra di tutto e tutti si permette di definire con questo termine volgare “minchiata”, la decisione di un giudice che accoglie il ricorso di un cittadino in merito alla legittimità dell’autovelox di Garbella. 

A pochi sarà sfuggita l’esternazione  del sindaco di Imperia il quale, a seguito della richiesta di un commento sulla decisione giudiziaria resa dal Giudice Di Pace di Imperia, in merito alla legittimità dell’autovelox di Garbella, si è permesso di definire la pronuncia “una minchiata”.

Al di la dell’indignazione per l’ennesimo volgare attacco alla Magistratura,  posto in essere da chi evidentemente con questi comportamenti rivela di disconoscere principi e valori fondamentali della nostra Costituzione, non possiamo non accusare con sincero timore la sfrontatezza con cui il sindaco di Imperia, che si esprime in tale veste , si sia permesso di denigrare con un’espressione indiscutibilmente volgare l'operato  di un organo fondamentale di garanzia.

Un attacco del genere nulla ha a che fare con la critica lecita; al di la dell' affronto  al Giudice, mette a repentaglio i diritti dei cittadini e la stessa convivenza civile, mettendo in discussione il dovere di tutti di rispettare le regole e vederle pienamente osservate. La facilità con cui il sindaco, che dovrebbe per primo dare l’esempio, abbia superato il limite della continenza usando un’espressione inutilmente umiliante ci allarma e  ci convince sempre di più dell’imprescindibilità di un cambio di rotta della nostra amministrazione, non potendo più lasciare il bene pubblico nelle mani di chi, con crescente sfacciataggine, si ritiene al di sopra di tutto e tutti.

Le sentenze, anche quelle che fanno male, si appellano signor sindaco, non si commentano, e men che meno con pubbliche espressioni scurrili!"

Redazione

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