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Attualità | 15 gennaio 2023, 07:31

Dentro l'Oswald's Club di Londra, un paradiso esclusivo che parla italiano grazie all'Istituto Alberghiero di Arma di Taggia

Per capire quale sia il legame tra questo mondo per pochi e il nostro istituto Alberghiero abbiamo parlato con Gianluca Cossu head chef dell'Oswald's. Ci ha aperto le porte del club offrendoci una fotografia di un luogo segreto.

Dietro il mondo dei Club di Londra c'è una macchina lavorativa che parla italiano, grazie all'Istituto Alberghiero di Arma di Taggia. È un dato di fatto quando si parla con l'Oswald's, uno dei private members club più famosi nella city. 

Che cosa sono i club?

Sono attività sconosciute in provincia di Imperia e poco diffuse in Italia. Non sono solo bar o ristoranti, loro vendono un'idea più raffinata che fa della privacy un vero e proprio dogma. Dietro una porta anonima al 25 di Albemarle Street, nel quartiere di Mayfair, si sviluppano ambienti lussuosi e fini, curati nei minimi dettagli con i materiali di maggior pregio provenienti da tutto il mondo. Un paradiso per il jet-set internazionale, nato da un figlio d'arte di questo mondo imprenditoriale, Robin Birley. Dentro trovano spazio due ristoranti, uno ispirato alla tradizione mediterranea e l'altro, invece, legato al mondo latinoamericano. Sono presenti anche un bar con living room per offrire ulteriore riservatezza o spazi meeting. 

Prima di tutto la riservatezza

Per capire quale sia il legame tra questo mondo per pochi e il nostro istituto Alberghiero abbiamo parlato con Gianluca Cossu. Lui è head chef dell'Oswald's e ci ha aperto le porte del club offrendoci una fotografia di un luogo segreto. "Siamo aperti solo per 1000 membri. È la membership esclusiva l'elemento chiave che ci distingue. - spiega Cossu - Non è una questione di soldi. C'è una lunga lista d'attesa e ogni aspirante socio viene scelto con estrema cura. Deve essere introdotto da almeno due soci o dal proprietario stesso. All'interno non si possono usare cellulari per scattare foto e pubblicarle sui social. C'è totale riservatezza".

Una politica insolita per un locale rispetto all'Italia dove spesso la pubblicità si basa proprio sulla comunicazione fatta da influencer o personaggi famosi attraverso Instagram o Tik-Tok. La scelta di astenersi dai social fa dell'Oswald's un luogo unico, scelto da uomini d'affari e membri del governo, dal mondo dell'aristocrazia e dello spettacolo. Il principe William, l'ex premier Boris Johnson, l'attrice Amber Heard, solo per citarne alcuni sono stati in questo locale ma lo sappiamo soltanto perchè sono stati paparazzati all'uscita. 

Con Valter Gaiaudi il legame con l'Istituto Alberghiero di Taggia

Cosa c'entra in tutto questo l'istituto Alberghiero di una piccola città del ponente ligure come Arma di Taggia? "Ricordo che una decina di anni fa, c'era crisi di personale. Così ho chiamato un amico sous chef per chiedere se avesse qualcuno che potesse aiutarmi. - racconta Cossu - Mi ha messo in contatto con il professore Valter Gaiaudi dell'Istituto Alberghiero di Arma di Taggia. Da allora ci ha mandato tanti stagisti per l'estate. É un professore e una persona eccezionale che tiene alla crescita professionale di questi ragazzi. Sono rimasto colpito in questi anni per come abbia il polso del mondo della ristorazione e per i contatti che ha a tutti i livelli. Incredibile, davvero".

"I ragazzi dell'Alberghiero hanno una marcia in più"

Che ne pensi dei ragazzi che arrivano dall'Alberghiero? "Vi dò un dato per farvi capire anche la nostra dimensione. Tra i due ristoranti abbiamo circa 70 dipendenti e il contributo della scuola è davvero importante per noi. Tutti i ragazzi che sono arrivati dall'Alberghiero di Taggia hanno una marcia in più. Quando arrivano, lo vediamo subito sia in cucina che in sala o al bar, hanno un livello molto alto che altri non hanno. Sono ragazzi in gamba anche umanamente, educati e disponibili al sacrificio con una grande passione e dedizione per quello che fanno. Dopo tanti anni alcuni lavorano ancora con me. Il nostro non è un mondo facile. Stiamo parlando di giovani che lavorano 50 - 60 ore a settimana senza lamentarsi ma solo con tanta voglia di imparare e crescere professionalmente". 

La Brexit e la necessità di sponsorship 

Con la brexit cosa è cambiato per questo mondo lavorativo che collega Londra con Arma di Taggia? "È diventato tutto più difficile. - risponde - Ora a causa della burocrazia ci vogliono mesi per questi ragazzi, prima che possano arrivare a Londra. Serve il passaporto, poi c'è il procedimento per ottenere il permesso di soggiorno. Noi cerchiamo di abbattere i tempi facendo una sponsorship e creando una collaborazione con l'Istituto. Questo permetterà di abbattere i tempi". 

Londra chiama, c'è bisogno di lavoratori

C'è bisogno di mano d'opera? "A Londra c'è una fortissima richiesta di personale per qualsiasi lavoro. Durante il lockdown e il Covid, noi siamo stati in grado di pagare il 100% degli stipendi. Ci siamo sempre saputi adattare e reinventare, malgrado la chiusura non abbiamo lasciato le persone a casa senza fare nulla e quando abbiamo riaperto eravamo subito pieni di prenotazioni. Con Brexit questa necessità di avere mano d'opera è aumentata. Posso dire per quanto riguarda l'Oswald's che non abbiamo mai mandato via nessuno. Chi sceglie poi di andare via per seguire la propria strada è una persona diversa, credo migliore di quando è arrivata" - conclude Cossu.

Stefano Michero

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