Asll 1 ha chiesto dati al Ministero della Salute per quanto riguarda l'inquinamento da da 1,2,3 tricloropropano nell'acqua di Taggia e in parte di Sanremo. La necessità è di valutare se ci sia a livello nazionale o europeo una norma di riferimento e magari qualche studio, su questo composto chimico che fino a tre giorni fa era 'sconosciuto' nella casistica locale ma che invece a livello nazionale è spesso (ma non solo) associato a casi di inquinamento legati ai rifiuti.
1,2,3 tricloropropano difficile da tracciare
La sostanza inquinante non è tra quelle che vengono prese in analisi durante le campionature di potabilità dell'acqua svolte a cadenza quindicinale nei comuni in tutta Italia. Su Taggia e Sanremo, il composto è stato scoperto da un accertamento ambientale. La mancanza di tracciabilità rende quindi impossibile determinare da quanto tempo l'agente chimico fosse presente nell'acqua pubblica e soprattutto diventa difficile determinare con precisione da dove arrivi. Sulle ipotesi al vaglio abbiamo fatto un approfondimento nella giornata di ieri (LINK).
Grado di pericolo e dove viene impiegato
L' 1,2,3 tricloropropano si presenta come liquido, incolore ma con un odore caratteristico. È un composto più pesante dell'acqua ed è considerato generalmente pericoloso. Si tratta di un solvente. In una nota del Centro di Documentazione per la Promozione della Salute di Regione Piemonte, del 2022, si legge "Non ci sono dati sufficienti per valutare la cancerogenicità nell'uomo. Usato in passato principalmente come solvente e agente estraente - agente sverniciante - pulente - sgrassante. Attualmente è usato principalmente come intermedio chimico e come agente reticolante nella sintesi di polisolfuri. E' stato anche ritrovato come impurezza in miscele usate come fumiganti del suolo e fungicidi". Ad ogni modo sulla pericolosità del composto, l'ECHA (European Chemicals Agency - agenzia dell'Unione Europea) ci dice chiaramente che questa sostanza può provocare il cancro, può nuocere alla fertilità, è nociva per ingestione, è nociva a contatto con la pelle ed è nociva per inalazione.
I dati chiesti da ASL 1
Con questa ulteriore richiesta di approfondimento, ASL 1 vorrebbe avere, ammesso che ci siano, maggiori informazioni e soprattutto una legge o un regolamento a cui fare riferimento. Assunto che si tratta di un composto pericoloso, rimane da capire con certezza quale sia il livello entro cui scatta questa pericolosità per l'uomo e per l'ambiente e quindi se sia normato. Su questo aspetto, c'è una lista del Ministero dell'Ambiente con le sostanze chimiche vietate che indica il composto al centro del problema di Taggia e Sanremo, tuttavia la normativa di riferimento in materia, Europea, (REG CE 1907/2006 e REG CE 552/2009) non forniscono informazioni specifiche, creando di fatto un vuoto normativo su aspetti importanti quando si tratta di composti chimici e della loro presenza all'interno di terreni o come nel caso specifico dell'acqua.
Tanti casi ma manca ancora una legislazione specifica
Negli Stati Uniti d'America, ad esempio, alcuni stati hanno adottato leggi e regolamenti per fronteggiare l'aumento di casi di contaminazione da tricloropropano nelle falde acquifere. Ravvisando l'alto rischio per la salute pubblica, è stata adottata una legislazione specifica andando quindi ad indicare i livelli da non superare. In Italia al momento questo composto non è regolamento in maniera così puntuale nonostante ciclicamente il suo nome venga fuori nelle pagine di cronaca, in occasione di falde acquifere inquinate, proprio come è successo in provincia di imperia, l'ultimo di una serie di casi.